La "carota di Fiumicino" un prodotto che fa bene alla salute

di Davide De Angelis "Biologo Nutrizionista"
Il nostro territorio ci offre un prodotto tipico dalle interessanti proprietà nutrizionali: la “Carota di Fiumicino”.
Un prodotto per il quale è stato richiesto il riconoscimento dell’Indicazione Geografica Protetta (I.G.P.), viene coltivata soprattutto nella zona di Maccarese in terreni composti dal 90% di sabbia, soleggiati, profondi, freschi e ben drenati che favoriscono un colore, della radice, arancio intenso e brillante. La maggiore concentrazione d’acqua e una minore percentuale di sostanza secca, rispetto alle altre varietà, rende la "carota di Fiumicino" più fragrante. Inoltre questo prodotto viene commercializzato con una lunghezza della radice compresa tra i 15 e i 24 cm e completa delle parti verdi, un indice di freschezza, che ci permette di stabilire da quanto tempo è stata raccolta. Ricca di vitamina A (Betacarotene), B, C, K ed E, nonché di sali minerali come sodio, potassio, calcio, fosforo, zuccheri, ha un buon contenuto di fibre e il 95% di acqua (solo 35 calorie/100 grammi). Già conosciuta dai Greci e dai Romani per le sue proprietà medicinali, la carota cruda svolge una importante azione regolatrice dell’intestino riducendo i disturbi legati al colon irritabile con un effetto positivo sul fegato e quindi sulle difese immunitarie (1).
Per godere dei massimi benefici, quindi, la carota andrebbe mangiata sempre cruda e pelata il meno possibile (solo lavata): è proprio all’esterno che troviamo più betacarotene e vitamine. I metodi di cottura infatti influenzano il contenuto dei nutrienti. Al calore alcuni antiossidanti vengono persi e in misura maggiore (trattenuti solo il 9,2 %) con cotture ad alte temperature e in grande quantità d’acqua (bollitura), rispetto alla cottura in sottovuoto (trattenuti il 55,3%) (2). Il gruppo di ricerca dell’Università Federico II di Napoli è giunto alla conclusione che la cottura al vapore è quella che preserva meglio le proprietà dei vegetali, perché non hanno un contatto diretto con l’acqua e con l’olio di cottura (3).
Se le carote sono indispensabili nella dieta di tutti i giorni, anche come snack, non possono mancare nella dieta di sportivi, in particolare per gli sportivi di endurance (podismo e triathlon). Questi alimenti hanno un ruolo nel limitare le infiammazioni, i gonfiori e i danni muscolari che possono derivare da uno sforzo intenso e prolungato. Secondo l’Istituto di Ricerca per gli alimenti e la nutrizione (4) una porzione di 100 g di carote (nome latino Daucus carota) dona all’organismo 220 mg di potassio che contribuisce a combattere la stanchezza e i crampi muscolari reintegrando gli elettroliti. Tenendo presente il suo alto contenuto in fibra è sconsigliabile assumerne prima di una gara.
BIBLIOGRAFIA
(1) Chemical Compositions of Cold-Pressed Broccoli, Carrot, and Cucumber Seed Flours and Their in Vitro Gut Microbiota Modulatory, Anti-inflammatory, and Free Radical Scavenging Properties. Choe U, Li Y, Gao B, Yu L, Wang TTY, Sun J, Chen P, Liu J, Yu L. J Agric Food Chem. 2018
(2) Guillén S, Mir-Bel J, Oria R, Salvador ML. Influence of cooking conditions on organoleptic and health-related properties of artichokes, green beans, broccoli and carrots. Food Chem. 2017
(3) Palermo M, Pellegrini N, Folignano V. The effect of cooking on the phytochemical content of vegetables. J Sci Food Agric. 2014
(4) http://nut.entecra.it/