Onorati: “Ma perchè soltanto il 10% dell’imposta è da destinarsi ai Comuni adiacenti agli aeroporti”
di Gianluca Zanella
Da qualche giorno circola la notizia degli 870 mila euro ricevuti da parte della Regione, grazie all’IRESA. A beneficiarne il Comune di Fiumicino. Ma che cos’è il contributo IRESA? Nella sezione “tributi” del sito della Regione Lazio viene spiegato: si tratta dell’”Imposta Regionale sulle Emissioni Sonore degli Aeromobili civili”. È stata istituita con l’art. 5 della L.R. 2-2013, ed è entrata in vigore il 1 maggio 2013. Sempre leggendo sul sito: Il presupposto dell’IRESA è costituito dalle emissioni sonore prodotte dagli aeromobili civili sia in fase di decollo sia in fase di atterraggio.
Le casse del Comune ringraziano, ma, soprattutto, è una bella soddisfazione per i tanti comitati presenti sul territorio. Si, perché a beneficiare di questi 870 mila euro saranno innanzi tutto i cittadini. Come affermato dai consiglieri Erica Antonelli, Tonino Bonanni, Massimiliano Chiodi e Angelo Petrillo: “La somma sarà impiegata per la mitigazione dell’inquinamento acustico prodotto dagli aerei, sia in fase di decollo, sia in fase di atterraggio. Siamo inoltre convinti – aggiungono – del fatto che l’importo derivante dall’IRESA debba essere interamente destinato alle località con sede aeroportuale, come già specificato nella mozione presentata in Consiglio comunale e approvata lo scorso marzo”.
Sempre i consiglieri dichiarano: “Finalmente incassiamo una parte delle risorse”. Fermiamoci un attimo: che significa una parte? Ce lo spiega il consigliere dell’opposizione, Giovanna Onorati, che qualche giorno fa ci ha inviato una lettera: “L’ho spedita a tutte le testate locali. Solamente una l’ha pubblicata. In effetti è così. La Onorati infatti si è chiesta proprio questo: “E la restante parte dei soldi?”.
Sintetizzando, la lettera dice questo:
l’art. 90, comma 1, della legge 342 del 2000 ha previsto l’imposta regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili (IRESA) il cui gettito è destinato prioritariamente al completamento dei sistemi di monitoraggio acustico e al disinquinamento acustico e all’eventuale indennizzo delle popolazioni residenti nelle zone dell’intorno aeroportuale. […] Il comma 3 del citato art. 90, stabilisce che la ripartizione del gettito dell’imposta viene effettuata al proprio interno da ciascuna regione e provincia autonoma, sulla base dei programmi di risanamento e di disinquinamento acustico presentati dai comuni dell’intorno aeroportuale ed elaborati sui dati rilevati dai sistemi di monitoraggio acustico.
Fin qui tutto fila liscio. Ma ecco la parte interessante:
La natura dell’imposta […] risulta violata dalla legge regionale, in quanto solo il 10% delle entrate vengono destinate alle finalità di cui alla legge 342/2000 ed in particolare alla gestione dei costi sociali delle emissioni rumorose.
In effetti qualcosa non torna. Il fatto che solamente il 10% dell’imposta sia da destinarsi ai Comuni adiacenti agli aeroporti è scritto a chiare lettere sul sito della Regione, su questo non si discute e basta fare una ricerca sommaria. Il problema però è un altro: Sempre consultando il sito della Regione Lazio, precisamente all’indirizzo http://www.regione.lazio.it/binary/rl_tributi/tbl_news/Art._5.pdf si legge che (per il 2013) l’importo IRESA ammontava a circa 33 milioni di euro. A quanto ammonta per il 2016? La Onorati parla di 15 milioni di euro. Bene… che la somma sia 15 milioni, 33 o poco meno, il 10% non fa certo 870 mila euro.
Giustamente, i consiglieri di maggioranza hanno parlato di una parte dell’importo, ma la restante parte quando arriverà nelle casse del Comune? Quali sono i tempi? E a quanto ammonta il totale?
Ci sarebbe poi anche da discutere sul perché di questo 10%, che, rispetto al totale, rappresenta veramente le briciole. I signori della Regione Lazio, d’altronde, non hanno gli aerei che volano sopra le loro teste, non respirano i gas di scarico che (sebbene nessuno abbia mai indagato a fondo) provocano nel nostro Comune una percentuale preoccupante di tumori. Come viene impiegata la parte di soldi trattenuta? Sarebbe il caso di chiederlo a chi di dovere. Forse, battendo i pugni sul tavolo riusciremo a ottenere qualcosa in più delle briciole… basta anche un antipasto, non chiediamo molto.