Lettera aperta al Sindaco
Quando recentemente le abbiamo riproposto l'annoso problema, lei ci ha rimandato al suo assessore Percoco, che ha preso il posto di Proietti, che ci ha rimandato a Russo, che ora sta male e ci ha rimandato alla sua segreteria che ci ha informato dell'esistenza di un un certo architetto a capo di un gruppo di “amici dell'area cani” che dovrebbe essere la soluzione del problema. Ora caro Sindaco, a prescindere dal fatto che ad oggi questo gruppo non risulta registrato come previsto per legge, il che potrebbe far scattare automaticamente una denuncia per occupazione di suolo pubblico e abusi vari nel momento in cui tale gruppo operasse all'interno della pineta, il problema vero è che non risulta che sian stata raggiunta alcuna soluzione. Il problema persiste, e dato che spetta al Comune vigilare e intervenire, a voi ci rivolgiamo.
Voi dite di volere la legalità sul territorio, poi però tollerate gruppi e gruppuscoli autonomi che vogliono farsi la legge da sé. La letteratura gialla definisce delitto perfetto quello in cui il colpevole non viene scoperto; la letteratura politica di Fiumicino è andata oltre, e ha creato il delitto più che perfetto, quello in cui si sa benissimo chi è il colpevole ma si fa finta di nulla.
Caro sindaco Canapini, sappiamo benissimo che lei ha cose “più alte” delle quali occuparsi, se vuole le facciamo l'elenco dei suoi appuntamenti quotidiani ma se lo desidera possiamo ricordarle anche l'elenco delle piccole (o grandi) cose per le quali i cittadini aspettano risposte e che l'Amministrazione non da e non ha dato nel tempo, e alle quali lei non ha dato alcun peso:
L'area cani di Fregene, l'eliminazione dei rifiuti dalle sponde dei canali di bonifica, le notizie sull'inquinamento dei canali e sui pesci morti, la pulizia dell'area intorno al bombolone del gas vicino al palazzetto dello sport, e in più tutte le promesse mai realizzate, da via Monte Cadria al nuovo ponte Due Giugno, al ponte della Scafa. Solo quando arrivano le denunce penali, caro Sindaco, la sua segreteria si sveglia. Non ci costringa ad arrivare al cannibalismo tra poveri. Non lo merita la città, non lo meria la sua gente.
Lettera inviata da: Mario Russo D'Auria, presidente Progetto Futuro