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Fr5: La tragica realtà

Pendolari litoranea Roma nord


12 settembre, ore 08:00 stazione di Ladispoli, treno 3255 per Roma Termini, come ormai da mesi arriva il treno con sole 4 carrozze e il macchinista inspiegabilmente si ferma a metà banchina, costringendo centinaia di pendolari posti in testa banchina ad una corsa disperata verso il treno.
La risposta del capotreno alla domanda dei pendolari sul perché della strana fermata è stata:”il treno è composto solo da 4 carrozze”. Questa risposta è stata un offesa alla dignità come persona e pendolare, infatti io stesso ho risposto “E’ cosi da sempre, ma il treno ha sempre fermato regolarmente sulla banchina”.
Questa volta sul treno già super affollato, dove non tutti sono riusciti a salire, c’era anche la presenza di 2 agenti della Polfer. Mi domando quale sia il loro compito, visto che quando diverso tempo fa, ho personalmente contattato le sedi della polfer di Civitavecchia, S.Pietro e Termini , per denunciare una simile situazione di eccessivo affollamento che non consentiva di riprendere la partenza e garantire in sicurezza il viaggio, mi è stato risposto che non è loro compito fare queste valutazioni, ma del Capotreno, e visto che già in altri viaggi ho visto la Polfer su questi treni “carri bestiame” dove gli stessi agenti non riuscivano a salire sul treno e a spostarsi, se non per la divisa che indossavano, tutta intrisa di sudore per le condizioni disumane e di caldo che sono presenti sui nostri treni della FR5, non c’è stato nei giorni successivi nessun miglioramento in termini di qualità, quantità di servizio. Allora mi domando:”a cosa serve la Polfer sui treni della Fr5??” A scortare il capotreno, ed evitare che la “giusta rabbia” dei pendolari, costretti a viaggiare come e peggio delle Bestie, si riversa sul personale FS??
Se neanche le loro relazioni, qualora ne facessero, e che non posso pensare, raccontino cose diverse da quelle che nella realtà sono, vengano utilizzate dagli enti preposti e quindi possano servire per cambiare la tragica realtà in cui si viaggia, mi domando “A cosa serve questa presenza??”. Non è meglio utilizzarli sulle strade della città, dove la criminalità è sempre in aumento?
La nostra linea FR5, è la più disastrata, e con i disservizi maggiori di tutte quelle regionali, dove su tutti i treni vivalto, anche quello unico nuovo (a proposito, chi l’ha più visto???) non funziona, non funziona nessuna toilette, e almeno 3 porte su 10 sono guaste, dove il ritardo minimo medio è 10 minuti dove il contratto di servizio stipulato tra FS e Regione Lazio non viene rispettato, anche in termini di quantità dell’offerta, infatti viaggiano treni a 4 carrozze (di cui 2 a piano ribassato il che significa la metà della capienza prevista e quindi praticamente viaggia un treno a 3 carrozze a doppio piano) anziché 5, e treni a 5 carrozze, dove invece è previsto a 6. Inoltre è stato ulteriormente ridotta l’offerta sulla FR5, tagliando una coppia di treni con l’introduzione dell’orario estivo, come del resto anche sulle altre tratte regionali, perché al di là degli slogan politici e dell’assessore regionale alla mobilità, i servizi regionali sono stati tagliati, con la consapevolezza politica, e poco ci interessa quanto lo stesso assessore afferma nella riduzione degli sprechi, annunciando che è stato ridotto il numero dei componenti del CDA del COTRAL da 12 a 5, se poi vengono mantenuti i privilegi e i vitalizi per tutto il consiglio regionale ed assessori, riducendo contemporaneamente i servizi ai cittadini e ai pendolari.
E’ iniziato l’anno scolastico nel Lazio ed ecco che il numero di pendolari è tornato ad essere a regime, cioè per la FR5 di 60.000 pendolari giornalieri, oltre i circa 2.000 croceristi che giornalmente scendono a Civitavecchia e si dirigono a Roma per visitarla, utilizzando il servizio Regionale e non quello a loro riservato a partenza unica e a sovrapprezzo.
Mi auguro che mai e poi mai succeda una tragedia “annunciata” sui treni, perché viaggiare in queste condizioni, dove chi deve vigilare e garantire sulla sicurezza dei pendolari, non fa di fatto nulla, dovrà portare il peso della sua responsabilità, ma soprattutto della sua inefficienza, quando la mancanza d’aria sui treni per il sovraffollamento, non si risolverà solo con il fermo ulteriore del treno in attesa dell’arrivo dell’ambulanza, prassi ormai mensile sulla FR5, e dove i paramedici riescono a risolvere il problema, ma purtroppo sarà fatale per qualcuno e si dovrà piangere la sua dipartita anticipata.
Mi dispiace anche leggere sulla stampa cartacea e web di beghe tra il comitato pendolari e alcuni membri del direttivo, in quanto non corrispondente alla realtà, dove il nostro comitato, ormai accreditato sia dai pendolari stessi, ma anche da Trenitalia e da Regione Lazio, e presente anche all’interno dell’Osservatorio Regionale sul Trasporto, non può e non deve essere confuso dalla stampa stessa da pseudo comitati che anziché unirsi a tutti i pendolari nel chiedere il rispetto di un servizio di trasporto almeno civile, perdano tempo a criticare, forse per fini politici o gelosie personale, l’operato di uno delegato di un Sindaco sulle problematiche del trasporto o di un membro del Comitato Pendolari Litoranea Roma Nord, e per ottenere ciò ed avere spazio sulla stampa si mascherano come “coordinamento comitato pendolari FR5” a noi sconosciuto, come anche alle altre istituzioni FS, Regione Lazio e O.R.T.
 
Lettera inviata da: Roberto Oertel, Presidente Comitato Pendolari Litoranea Roma Nord
 
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