Attesa per la tradizionale processione con le reliquie del Santo
di Valentina Fiordalice
Tutto pronto a Fiumicino per le celebrazioni in onore di Sant’Ippolito. Il prossimo 5 ottobre la città renderà omaggio al suo santo protettore con iniziative ed eventi di carattere civile e religioso.
Una festa che inizierà fin dalle ore 15.00 con il raduno presso la parrocchia Santa Maria di Porto della Salute dove le reliquie del Santo saranno poste, come tradizione, dopo il passaggio nelle parrocchie cittadine, sulla carrozza trainata da cavalli. Una celebrazione cui seguirà con il corteo all’interno delle strade di Isola Sacra.
PERCORSO PROCESSIONE La processione percorrerà via Torre Clementina, Ponte Due Giugno, via del Faro, via Coni Zugna, via della Scafa fino a raggiungere il sagrato della Parrocchia S. Maria delle Divina Provvidenza a Isola Sacra. Da qui il corteo proseguirà a piedi percorrendo via Redipuglia fino all’area della Basilica Paleocristiana di S. Ippolito dove sarà celebrato il rito sacro.
Presenzieranno la cerimonia: il Vescovo di Porto. S.E. Mons. Gino Reali, il sindaco Esterino Montino e le autorità del Comune di Fiumicino. Al termine della cerimonia sarà possibile visitare anche “l’Antiquarium” lo spazio dove si conserva il sarcofago e il ciborio dell’antica basilica di Sant’Ippolito. Oltre ai momenti solenni non mancheranno le attività presso gli spazi e locali attigui alla basilica come l’11^ gara di dolci e la riffa contadina.
LA STORIA Una storia affascinante e importante quella del Santo patrono di Fiumicino. La tradizione indica Ippolito come primo vescovo dell’antichissima diocesi di Porto, unita da papa Callisto a quella di Selva Candida nel 1120. Eletto come vescovo di Portus, la città nata attorno al porto imperiale di Claudio, il primo pastore di Porto–Santa Rufina fu tra i martiri che nel III secolo incontrarono la morte perché fedeli a Gesù Cristo. La passione racconta che il Santo fu legato mani e piedi e gettato con dei pesi attaccati in una cisterna piena d’acqua. Passano i secoli e rimane memoria solo nella tradizione scritta. Ma nei primi anni 70, durante una campagna di scavi, l’archeologo Testini fece un’importante scoperta vicino alla torre conosciuta come “di Sant’Ippolito” che diede sostanza a millenni di devozione. Fu ritrovato il tracciato della basilica di Ippolito, le mura crollate, i resti dell’altare, del presbiterio e della vasca battesimale.
“Davanti all’altare – ricordano dalla Diocesi di Porto Santa Rufina – fu ritrovato il ciborio, smontato da monaci del convento annesso alla torre, che volevano tutelarne l’integrità durante i saccheggi. Ma la sorpresa fu ancor più grande quando sotto questa struttura lo studioso rinvenne un sarcofago su cui sopra era posta una targa di autentica martiriale con scritto: ‘Hic requiescit beatus Ypolitus martyr‘, ‘Qui riposa il beato Ippolito martire‘”.