
Califano (Pd):”se il sindaco Canapini resta ancora muto, si dimetta!”
La lunga ed estenuante mediazione tra Argol e Cai/Alitalia continua a infrangersi su un muro di cemento alzato dai nuovi proprietari della compagnia di bandiera. E intanto da oggi i 76 dipendenti hanno perso il proprio posto di lavoro.
“La proposta della Regione, che pur sta facendo di tutto per non gettare a mare lavoratori formati, rimane debole di fronte alle resistenze di Cai – ha dichiarato Michela Califano, capogruppo consiliare del Partito democratico di Fiumicino – tavolo istituzionale aperto tra Alitalia, Argol, Enac e Regione per cercare di ricollocare nel tempo, 24 mesi, i 76 operai impegnandoli in qualche servizio che Alitalia appalterà all’esterno. E nel frattempo cassintegrazione. Un tentativo estremo che rischia di creare solo inutili speranze”.
“Di che appalti si tratta? – chiede Califano – perché Alitalia se vuole internalizzare l’asset logistico con manovalanza a basso costo dovrebbe esternalizzare altri tipi di servizi? E soprattutto perché i 76 dipendenti Argol dovrebbero avere una via privilegiata ed essere ricollocati prima degli oltre 4mila cassintegrati Alitalia che stanno già aspettando? Chi si prenderà la responsabilità di garantire su Cai/Alitalia, compagnia che fino a oggi ha portato avanti con ostinazione un piano industriale infischiandosene di tutto e tutti?”.
“Con la vicenda Argol sindacati e politica hanno potuto toccare con mano che l’aeroporto di Fiumcino è senza regole – sottolinea il capogruppo consiliare del Pd – i lavoratori non hanno nessun diritto. Prima si prende atto di questo e prima si agisce per mettere mano alle storture di un sistema, organizzando immediatamente un tavolo di monitoraggio per riprendere le fila di una situazione ormai paradossale. Per scuotere i soggetti che dovevano garantire il controllo c’è voluta tutta la trafila Argol. Ora speriamo si sia imparata la lezione. In tutto questo continuiamo a riscontrare il mutismo del sindaco di Fiumicino, Mario Canapini – ribadisce Califano – assoluto spettatore della vicenda Argol. Il ruolo di garante che il suo incarico istituzionale da primo cittadino e nel consiglio di amministratore di AdR è stato completamente disatteso. Per questo ne chiedo le immediate dimissioni. La sconfitta dell’Argol è una sconfitta per istituzioni e città. Ma di questo lui continua a lavarsene le mani e la coscienza”.