Archeobus, presentato questa mattina l'itinerario
L'Archeobus, come dice la parola stessa, è un bus speciale. La linea verrà attivata entro l’estate, con l'utilizzo di pullman modulari a due piani, con una parte scoperta da utilizzare con il bel tempo. Il capolinea sarà l'aeroporto di Fiumicino, ed accompagnerà, turisti ed abitanti interessati, verso un viaggio alla scoperta del nostro passato. Si spazierà infatti, tra gli scavi del porto di Claudio e Traiano, per poi passare alla necropoli di Porto, per terminare infine agli scavi di Ostia Antica. Tre luoghi che hanno, di fatto, sancito la storia delle nostre radici.
''Per noi è motivo d'orgoglio, poter offrire ai turisti che quotidianamente sbarcano sul nostro territorio, un servizio di questa tipologia e qualità''. Esordisce così il Sindaco Esterino Montino, presente ed attivo protagonista della conferenza stampa itinerante andata in scena stamane lungo il tragitto che percorrerà l'Archeobus.
“Il progetto Archeobus – ha aggiunto il vicepresidente del X Municipio Sandro Lorenzatti, presente all’iniziativa – è di vitale importanza per avviare la piena fruibilità dei beni culturali presenti nel nostro territorio che i cittadini e i turisti devono poter raggiungere con facilità. L'adesione e il sostegno del X Municipio di Roma Capitale a questo progetto è dunque totale: in questa prima fase sosterremo la realizzazione del collegamento tra l'aeroporto Leonardo da Vinci, i siti di Portus e Ostia Antica”.
VISITA ARCHEOLOGICA ''Il porto di Claudio, rappresenta un'opera ingegneristica di altissimo livello; questa era l'Hi-Tech del passato. Sebbene sia stato ristrutturato in futuro da Traiano, colui che ebbe l'idea visionaria di costruire un porto a Fiumicino, fu proprio Claudio, il quale capì l'importanza di avere un'infrastruttura di queste dimensioni, capace di ospitare le navi mercantili che d'estate popolavano il mare nostrum e che rifocillavano le tasche e le bocche dei nostri concittadini. Traiano in futuro fece costruire un bacino esagonale di circa 32 ettari alle spalle della costruzione di Claudio. Stiamo parlando di una struttura che è rimasta attiva per secoli, non per giorni''. Queste le parole di Renato Sebastiani, rappresentante della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, che è rimasto con noi lungo il tragitto dell'Archeobus, anche nell'area della necropoli di Porto.
''Qui siamo - prosegue Sebastiani - nell'estremo limite meridionale dell'insediamento sepolcrale sviluppatosi ai lati della via Flavia Severiana, la via che collegava Ostia con il porto di Claudio e Traiano. Le tombe sono prettamente di liberti e della middle class Romana. Le iscrizioni riportano le generalità del proprietario, mentre le immagini, se presenti, rappresentano il proprietario alle prese con la sua professione quotidiana. Tratto fondamentale della cultura romana, era quello di non imporre alcun tipo di rito funerario al defunto, bensì era il defunto stesso a scegliere come far avvenire la propria sepoltura''.
Terza, ed ultima fermata dell'Archeobus, è agli scavi di Ostia Antica. Qui le rovine sono anche più recenti, rispetto a quelle viste in precedenza. Il paesaggio del ventunesimo secolo, è completamente diverso da quello che un romano potesse vivere intorno al 1300; basti pensare che ora dove sono presenti le rovine di Ostia Antica, c'era il mare. La linea di costa si è spostata di oltre 4 km. Secondo un'antica tradizione, la fondazione va attribuita ad Anco Marzio intorno al 620 a.C., che aveva capito le potenzialità militari che poteva avere una fortificazione in quella zona. Solamente più tardi, intorno al secondo secolo d.C., venne meno la funzione militare della città.
Matteo Cassina