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Archeo boat, con la Pro Loco di Fiumicino in battello sul Tevere

Una rilassante gita sul fiume, fino ad arrivare al suo sbocco sul mare, all’ora del tramonto


di Alessandra Lo Franco
 
Ieri la Pro Loco di Fiumicino, come sempre impegnata a valorizzare il territorio e a farne conoscere le bellezze, ha organizzato una rilassante gita in battello lungo il Tevere. Un momento perfetto considerando che il 25 marzo, si celebra il Dantedì, la giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri che, proprio nel Canto II del Purgatorio, menziona il percorso fatto con Virgilio lungo Fiumara grande: “Ond’io, ch’era a la marina volto dove l’acqua di Tevere s’insala, benignamente fù da lui ricolto. A quella foce ha elli or dritto l’ala però che sempre quivi si ricoglie qual verso Acheronte non si cala”.
 
Una gita in battello lungo il tevere, condotta da un cicerone d’eccellenza Giuseppe Larango, presidente della Pro Loco di Fiumicino, che insieme a Cristina Genovese, Responsabile per l’Isola Sacra del Parco archeologico di Ostia Antica e all’archeologo Renato Sebastiani, Direttore scientifico del Museo delle Navi Romane, ci hanno dato informazioni e specifiche molto interessanti.

“La basilica si Sant’Ippolito é stata chiusa al pubblico negli ultimi tre anni – spiega Genovese – perché abbiamo dovuto realizzare una serie di interventi di restauro e per la messa in sicurezza della torre campanaria. I lavori si sono conclusi un paio di mesi fa e a brevissimo vi daremo comunicazione della riapertura, sperando che veniate numerosi a visitarla”.
 
Molto interessante il punto di vista spiegato da Sebastiani, che ci ha invitato a guardare la terra dall’acqua, e non il contrario come siamo abituati a fare. Questo per entrare nell’ottica degli antichi romani che vivevano sull’acqua, si muovevano sull’acqua, ci lavoravano. Per loro il concetto di città e quello di porto erano strettamente collegati. In questa visione navigare da Fiumicino ad Ostia dovrebbe essere anche ai giorni nostri una cosa assolutamente normale e possibile, integrare il fiume alla vita della città per renderla più agile.
 
Il percorso, fatto con il battello Imperatrice, è in risalita dal ramo del canale di Fiumicino verso Roma, doppiando Capo Due Rami, quindi si inverte la rotta e si scende verso mare. Lungo il tragitto si sono potuti osservare germani, tartarughe, gli immancabili gabbiani ed i cigni. Purtroppo anche qualche rifiuto, soprattutto plastica.
 
Nel tratto che costeggia la pista ciclabile, si può scorgere “Colonna stele Malloni”, il monumento al naufragio del maggio 1898, causato da un turbine che fece inabissare un’imbarcazione sulla quale viaggiavano tre persone che hanno perso la vita. Giunti al mare, quasi all’ora del tramonto, abbiamo particolarmente gradito la qualità dell’aperitivo che ci é stato servito in comode scatolette  mono porzione, e per i drink il bar offriva prosecco e analcolici. Non raccontiamo altro, per non rovinare la vostra personale gita in battello … “Dove l’acqua del Tevere s’insala”.
 
 
 
 

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