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La crescita costante dell’industria dei videogiochi in Italia

In tempi di crisi economica e di incertezza, l’economia mondiale viene mossa spesso da settori classici quali il turismo e i servizi come quelli gastronomici, che sembrano non conoscere battute d’arresto. Eppure esiste un settore relativamente nuovo che si sta dimostrando avulso alle dinamiche economiche in ribasso del momento attuale. Si tratta dell’industria dei videogiochi, un settore che sta sperimentando un aumento esponenziale di persone coinvolte e, di conseguenza, un incremento del fatturato annuale graduale ma costante. Il così definito mercato videoludico, in Italia ha vissuto un’auge importante nella prima parte del 2015, con un aumento del 3,8% nel fatturato globale secondo un’inchiesta portata avanti dalla AESVI (Associazione Editori Software Videoludico Italiana). I dati appena citati sono relativi alle vendite nel segmento hardware (+1,2%), in quello degli accessori (+6,8%) e il software digitale, quest’ultimo con un incremento addirittura del 20%. Numeri importanti, se notiamo che il 2014 si era concluso con un giro d’affari intorno al miliardo di euro.

UN PUBBLICO TRASVERSALE E IN FORTE AUMENTO

L’Italia è senza dubbio un paese di gamer, di giocatori incalliti, che si dividono tra Playstation, X Box e PC, ma che stanno anche iniziando a sollazzarsi grazie ai giochi che si possono facilmente scaricare su tablet e smartphone, presente e futuro del gaming mondiale. L’industria del settore vede implicate oltre 146mila persone in tutto il paese, a dimostrazione che il settore va controcorrente rispetto ad altri tipi di industria nettamente più in crisi. Inoltre, secondo Andrea Persevati, presidente della AESVI, “lo scenario che presentiamo oggi è positivo e rispecchia un settore in movimento sia sul fronte del mercato che sul fronte dei consumatori. Cresce il mercato dei videogiochi e cresce anche il pubblico dei videogiocatori, che diventa sempre più allargato, in maniera trasversale all’età e al genere. Rispetto a qualche anno fa, i nostri utenti sono più adulti e consapevoli e c’è una percentuale femminile in crescita. In Italia il popolo dei videogiocatori ha ormai toccato quota 29 milioni di persone”.
Anche queste parole evidenziano la potenza del gaming, che si prospetta come uno dei settori più futuribili in assoluto. In questo ambito vanno anche inclusa la diffusione di piattaforme di gioco online, che permettono di emulare programmi tipici da console, come ad esempio Steam o Origin, che offrono anche un prezzo inferiore a quello di mercato. Manifestazioni come la Gameweek, svoltasi a Milano lo scorso ottobre 2015, sono la riprova dell’espansione del settore. Un intero weekend all’insegna dei giochi nuovi e dei classici immortali ha reso possibili l’avvicinamento di tanti gamer, più o meno giovani, alle realtà videoludiche attuali.

CALCIO E AVVENTURA, I GIOCHI PIÙ AMATI

fifa

I dati del 2014 sono ben chiari: dei quasi 900 milioni di euro di fatturato, il 37% viene dal software per console, il 31% dall’hardware (ossia le console stesse), il 20% dal software digitale (i giochi disponibili online), il 10% dagli accessori (come ad esempio i joypad) e solo il 2% dal software per pc. La parte del leone la interpreta quindi il software, ossia il gioco in sé e per sé. Non stupisce, infatti, che il gioco FIFA di EA Sports sia il più venduto a livello non solo italiano ma mondiale, nonostante il genere di gioco più apprezzato dal pubblico sia quello di avventura, che rappresenta il 40% delle vendite globali. Dati che non sono passati inosservati nei dipartimenti di marketing delle compagnie di scommesse online, un altro dei settori che ha registrato negli ultimi tempi un netto aumento di fatturato e di pubblico. Non è un caso, per esempio, che il team di Casino Planet, il sito di giochi d’azzardo online di GazzaBet, abbia deciso di puntare sui giochi più popolari per tematizzare le proprie slot machine.
E un altro dato da non trascurare è la parità quasi assoluta di giocatori maschi e femmine: se, infatti, 5 anni fa il 55% dei gamer erano maschi, oggi si è scesi al 51%, con le donne che rappresentano dunque quasi la metà precisa di una frangia di appassionati ai videogiochi. A livello di età, invece, è alquanto sorprendente il dato che sottolinea che la frangia di età più coinvolta tra i clienti è quella che va dai 35 ai 44 anni: si tratta infatti della prima generazione di gamer veri e proprio, quelli che hanno iniziato a divertirsi con console tipo l’Atari e il Commodore 64, pietre miliari dei videogiochi.

NUOVE FIGURE PROFESSIONALI

gtaTutta questa esplosione dell’industria del gaming prevede anche la formazione di nuove figure professionali volte a far funzionare in maniera sempre più rapida ed efficace le aziende coinvolte nel settore. Dai game tester ai country manager che scelgono le strategie di diffusione per ogni gioco in distinti paesi, il settore apre a sempre più figure lavorative necessarie per creare un prodotto migliore e, ovviamente, per diffonderlo come si deve. Gli incaricati di pubblicizzare il gioco sono un’altra figura importante, soprattutto per quanto riguarda blockbuster come Gran Theft Auto, Call of Duty, Just Dance, Minecraft, Assassin’s Creed, Far Cry, Pro Evolution Soccer, Battlefield, Gran Turismo, The Last of Us, Skylanders e Pokemon.
Siamo dunque di fronte a una rivoluzione della fruizione del prodotto finale di gioco. Le aziende sono sempre più infuocate alla ricerca di nuove idee e di personale giovane capace di essere al contempo creatore e giocatore, artefice e cliente di un gioco che poi dovrà conquistare il mondo, con le varie differenze linguistiche di rito. Il mercato del gaming è dunque in costante movimento e prevede una serie continua di innovazioni e di prodotti freschi e globalizzati. Si tratta, infatti, di uno dei settori industriali più in voga del momento. Non è un segreto che la figura di un programmatore informatico giovane sia tra le più richieste in questo periodo, a livello lavorativo. Immaginazione e abilità informatiche sono una delle principali abilità necessarie per entrare a far parte di questo mondo nuovo, in Italia come in tutto il mondo.

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