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Il pesce d’Aprile

Un primo grande passo verso l’età adulta


Era il primo giorno di Aprile. Perla era uscita di casa che pareva un grillo pronto e furbetto a fare ogni cosa che avrebbe divertito i compagni di classe. Tutti si erano organizzati. Erano pronti per fare ogni genere di scherzo.
Trascorsa la mattina rientrò assai turbata. Lo sguardo assente e spento, gli occhi lucidi e zeppi di lacrime. Nonna Maria le andò incontro come al solito, cercando il consueto sorriso, una risata prorompente, un abbraccio affettuoso e generoso. Ma Perla era a dir poco stravolta.
Aveva fatto uno scherzo alla sua migliore amica. Le aveva nascosto, durante la ricreazione, il porta colori e quella l’aveva rimproverata davanti a tutti, aveva alzato la voce, si era indispettita al punto da gettarle a terra lo zainetto assieme a tutte le matite e penne che stavano sul banco. L’aveva inoltre spinta, strattonata e quasi quasi picchiata.
Non aveva sentito la benché minima ragione ed infine non le aveva più rivolto una parola dicendole: “Da oggi la nostra amicizia è definitivamente conclusa”. Così Perla era rimasta esterrefatta.
Ora, ripensava tra sé “Cosa le avrò fatto di tanto sgradito e grave? In passato e più volte si erano divertite a prendersi gioco l’una dell’altra, avevano giocato, fingendosi arrabbiate, a nasconder gli oggetti l’una all’altra. Come mai Mimmi, che era sempre di buonumore, allegra, creativa, capace, intelligente e disponibile, quel giorno era stata così sgradevole ed offensiva?”.
Quando la nonna le chiese cosa le fosse successo, lei come un fiume in piena le raccontò tutta la vicenda. La nonna, dopo aver ascoltato il racconto nascose il proprio spontaneo sorriso alla beniamina nipotina, tuttavia le disse: “E’ vero, non hai fatto nulla di male, il pesce d’aprile un tempo era il giorno più bello per tutti perché insieme si poteva ridere spensieratamente sugli scherzi fatti e ricevuti. Dato che sei nel giusto, prova un pò a fare il primo passo verso la tua amichetta del cuore. Chiamala e chiedile scusa per quel che è successo”.
Inizialmente Perla si mostro alquanto contrariata dal consiglio della nonna (che la osservava da lontano per verificare il grado di maturità raggiunto dalla nipote e senza aggiungere una parola di più al consiglio dato). Un pò nervosa, un pò contrariata, un pò pensierosa, infine si alzò e fece per andare al telefono, ma dopo un attimo ritornò in camera sua. Poi uscì di nuovo, temporeggiò davanti al telefono come a farsi delle domande, tornò indietro esitante, poi venne il momento del grande passo, dopo una buona mezz’ora di ripensamenti, così sollevò la cornetta, compose il numero e chiese di Mimmi.
 
Perla e Mimmi parlarono per qualche minuto, si chiarirono. Ciascuna delle ragazzine, dopo il chiarimento si sentì più leggera e felice. L’amicizia era ritrovata. Al termine della telefonata Perla tornò dalla nonna e le raccontò che Mimmi proprio quel mattino aveva ricevuto una triste notizia e non si sentiva nello spirito adatto per ricevere scherzi. Entrambe avevano avuto la loro parte di responsabilità, ma fra amiche il  chiarimento è indispensabile per poter continuare la relazione. La nonna sorridendo abbracciò forte la nipotina. Quello era stato un primo grande passo verso l’età adulta che prima o poi sarebbe arrivata.
 
Ciascun adulto, dovrebbe fornire ai propri figli o nipoti gli strumenti più adeguati alla crescita personale. Il caso raccontato rappresenta in momento di piena maturazione. Chi di noi, nonostante l’assenza di responsabilità, ha preso l’iniziativa in simili circostanze? Poiché a me personalmente è capitato, devo confessarvi che dopo quattro anni, ho preso l’iniziativa. Tutti mi chiedevano di fare da paciere. Io affermavo che al momento giusto lo avrei fatto personalmente e senza problemi. Così dopo quattro anni di silenzio, ho contattato la persona che me ne aveva dette di tutti i colori oltre al fatto che non voleva più sentirmi, né parlarmi Al tempo giusto ci siamo chiarite ed abbracciate. Quel giorno, come oggi, non sapevo quanto mi resta da vivere, ma di una cosa ero certa, volevo chiarire quanto era rimasto in sospeso.
Il tempo trascorso aveva curato le ferite inferte da quelle pesanti parole. Avevo ampiamente perdonato il dolore procuratomi perché ormai sapevo che noi uomini spesso e volentieri scarichiamo su amici e parenti le nostre rabbie. Ricordo ancor oggi che nello stesso periodo ho chiarito con un’altra persona amica e con altri intimi. Quel giorno in me é proprio avvenuto un salto di qualità, un passaggio positivo. Mi sono sentita bene ed ho gratificato me stessa.

Mariapina
 
 

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