Il Resveratrolo nella cura della demenza senile

Mercoledì, 09 Febbraio 2022 11:25

Autore: Fiumicino-Online

Un trattamento a lungo termine, con adeguati dosaggi, contro il declino cognitivo

di Fabio Reposi direttore della farmacia comunale Aranova
 
La demenza senile sta aumentando sostanzialmente in tutto il mondo. Recenti statistiche suggeriscono che un lieve deficit cognitivo colpisce dal 5,5 al 7,7% dei soggetti di età superiore ai 60 anni e il 22% di quelli con più di 70 anni.
 
Di fronte a questa epidemiologia è necessario cercare eventuali strumenti in grado di rallentare il progresso del declino cognitivo. Il RESVERATROLO, appartenente  alla famiglia dei composti polifenolici noti come stilbeni, particolarmente concentrati nell'uva e nel vino rosso, risulta  essere un vero e proprio nutraceutico con una specifica azione neuro protettiva.
 
In particolare diversi studi in vitro dimostrano che il Resveratrolo è in grado di eliminare i radicali liberi,  proteggere i neuroni e le cellule deputate a garantire l'omeostasi del sistema immunitario, sovra regolare l'espressione degli antiossidanti cellulari come ad esempio il glutatione, attivare le Sirtuine implicate nel ridurre la neuro degenerazione, ridurre la neuro infiammazione inibendo l'espressione di enzimi pro infiammatori. Due studi clinici di fase 2 hanno dimostrato l'ampia tollerabilità e la sicurezza dell'uso del Resveratrolo in pazienti con diagnosi di Alzheimer lieve-moderato e soprattutto la capacità di tale sostanza di ridurre alcuni biomarcatori associati a tali patologie.
 
In particolare i 2 studi sono stati condotti su 120 pazienti trattati con dosi progressivamente crescenti di Resveratrolo da 500 mg fino a 1000 mg due volte al giorno per un anno. Nei pazienti trattati con il nutraceutico è stata evidenziata una significativa riduzione di alcuni biomarcatori associati alla neurodegenerazione classica dell' Alzheimer. Il Resveratrolo è in grado anche di migliorare la velocità del flusso sanguigno cerebrale e la risposta cerebro vascolare. In particolare gli studi hanno dimostrato che il consumo regolare di una modesta dose di Resveratrolo può migliorare sia la funzione cerebrovascolare sia le prestazioni cognitive nelle donne in post menopausa, riducendo potenzialmente il rischio di declino cognitivo correlato alla menopausa.
 
I principali problemi legati all'uso terapeutico e preventivo del Resveratrolo sono legati alla sua bassa biodisponibilità orale e alla sua breve emivita nel siero. Tuttavia le tecnologie farmaceutiche sembrano essere in grado di migliorare la biodisponibilità orale del Resveratrolo. D'altra parte il profilo di tollerabilità e sicurezza del Resveratrolo è molto elevato e non è nota alcuna intenzione farmacologica clinicamente significativa di questo nutraceutico con farmaci convenzionali. Ciò è  di particolare interesse poiché i farmaci più efficaci per la demenza di solito non sono ben tollerati quindi non sono indicati per il trattamento nelle prime fasi della malattia.
 
In conclusione, un trattamento a lungo termine con adeguati dosaggi di Resveratrolo con una migliore biodisponibilità potrebbe esercitare effetti protettivi clinicamente significativi contro il declino cognitivo nell'uomo.
 
 
 
 
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Pubblicato in Salute & benessere