I rischi potenziali della paradontite

Martedì, 14 Giugno 2022 15:13

Autore: Fiumicino-Online

La perdita dei denti non è l'unico pericolo di questa malattia

di Fabio Reposi direttore della farmacia comunale Aranova

Le infezioni croniche della bocca come la malattia paradontale (popolarmente definita piorrea) responsabile se non trattata della distruzione dei tessuti di sostegno dei denti, sono associate ad una risposta infiammatoria sistemica.

Malattia paradontale o paradontite significa infiammazione del paradonto cioè il sistema di supporto dei denti che mantiene le radici dei denti ancorati alle ossa mascellari.

La parodontite è un'infezione del paradonto che provoca la distruzione progressiva di questa struttura. Lo sviluppo della parodontite è dovuta ad una suscettibilità individuale su base genetica e agli stili di vita non adeguati (fumo, dieta, igiene orale, alcune patologie) che aggravano il decorso della malattia portando progressivamente mobilità dei denti causata dalla distruzione dell'osso di supporto fino alla loro perdita con evidenti menomazioni estetiche masticatorie fonetiche.

Queste infiammazioni mantenute nel tempo sono responsabili di alcuni cambiamenti metabolici e dell'aumento della proteina C reattiva (proteina prodotta dal fegato in risposta ad insulti esterni), condizioni associate all'aumento del rischio cardiovascolare (infarto del miocardio, ictus e problemi circolatori generali) e dell'aumento della pressione arteriosa come definito dall'American Health Association.

Gli studi in questo campo hanno avuto una spinta notevole alla fine degli anni 80 quando un gruppo di cardiologi, interessato a comprendere i fattori di rischio associati alla metà degli infarti non spiegabile con la presenza dei fattori di rischio classici (ipertensione, obesità, fumo, ipercolesterolemia), ha riscontrato un'associazione tra paradontite ed episodi cardiovascolari acuti.

Il meccanismo alla base di questa associazione sembra essere il passaggio di batteri dal cavo orale al sistema circolatorio, con danneggiamento delle pareti dei vasi sanguigni e influenza negativa (distacco) delle placche ateromasiche responsabili dirette degli "incidenti vascolari".

Il diabete risulta essere un'altra patologia associata (aggravante) alla malattia paradontale e uno dei fattori di rischio delle malattie cardiovascolari. Un soggetto diabetico presenta un rischio tre volte superiore di ammalare di parodontite rispetto ad un soggetto non diabetico.

Il trattamento della malattia parodontale, particolarmente diffuso tra la popolazione mondiale (sesta patologia più diffusa al mondo), è associata ad una diminuzione dei markers infiammatori e quindi al contenimento del rischio cardiovascolare. Risulta evidente come il monitoraggio della salute orale, e in particolare di quella paradontale, e la collaborazione tra cardiologi e odontoiatri, porterebbero alla riduzione di alcuni dei fattori di rischio legati ad incidenti vascolari.

Dati di studi clinici controllati hanno evidenziato in modo inequivocabile una riduzione dei markers infiammatori dopo trattamento della malattia paradontale. La terapia della malattia paradontale è ancora più importante se si pensa che è ormai noto che i batteri responsabili siano causa di gravi infezioni sistemiche quali ad esempio ascessi cerebrali, infezioni polmonari, infezioni cardiache o di protesi endovascolari od ortopediche.
 
 
 
 
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Pubblicato in Salute & benessere
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