
L’associazione Aldo Leone Apprensivo rinnova l’appello alle istituzioni: “Più controlli, pene efficaci e campagne di prevenzione”
di Fernanda De Nitto
Ad oggi la tragica morte di Simona Bortoletto è avvolta in un clima di incertezza e totale drammaticità per gli eventuali risvolti che l’intera vicenda sta facendo emergere, con una verosimile accusa di femminicidio per l’investitore.
L’Associazione Aldo Leone Apprensivo, la quale ha come obiettivo la lotta contro gli omicidi stradali e l’impegno nel sensibilizzare la comunità e sostenere i familiari delle vittime, a seguito del luttuoso evento accaduto in Via Redipuglia ha espresso tutta la sua vicinanza rispetto all’accadimento, dichiarando.
“Nelle ultime ore la nostra comunità è stata scossa dalla notizia dell’incidente che ha coinvolto Simona Bortoletto, madre di un bambino di 8 anni. Un dramma che si aggiunge a troppi altri: solo nell’ultimo mese in Italia hanno perso la vita in incidenti stradali oltre 250 persone” hanno dichiarato Nadia e Pietro, fondatori dell’Associazione Aldo Leone Apprensivo e genitori di Aldo Abbrugiati, giovane scout di Fiumicino morto a soli venti anni per un incidente causato, sul Gra, da un quarantatreenne risultato positivo all’alcol test.
“Dietro i numeri – aggiungono – ci sono volti, storie, affetti. C’è un figlio che crescerà senza la mamma, ci sono genitori, amici, colleghi che piangono chi non tornerà più. Ogni volta parliamo di ‘fatalità’, ma la verità è che di fatalità ce ne sono sempre meno: velocità eccessiva, guida in stato di ebbrezza, distrazioni al volante e mancanza di rispetto delle regole continuano a mietere vittime innocenti”.
“Come Associazione non possiamo restare in silenzio – rimarcano – Chiediamo con forza: più controlli sulle strade, pene realmente efficaci per chi guida in modo irresponsabile, campagne di prevenzione continue nelle scuole e tra i giovani”.
“La sicurezza stradale non è un tema da ricordare solo dopo le tragedie, deve diventare un impegno quotidiano per tutti, istituzioni e cittadini. Oggi la nostra vicinanza va alla famiglia di Simona, ma il nostro dolore diventa anche rabbia e determinazione perché non vogliamo più contare morti sulla strada” concludono Nadia e Pietro, fondatori dell’Associazione Aldo Leone Apprensivo






