
Senza acqua potabile, fognature, illuminazione e servizi: il racconto di un territorio dove i cittadini vivono tra i disagi
di Patrizio Pavone
Continua il nostro servizio sull’estrema periferia della nostra città di Fiumicino. Dopo aver parlato di strade pericolose a Tragliata e di mancanza di acqua a Testa di Lepre, questa settimana vorremmo addentrarci nel pianeta Tragliatella dove manca quasi tutto.
Parliamo con un membro del direttivo della locale Proloco, Giancarlo Darini, che ben conosce la storia di questo lembo di comune.
“Esistono almeno 60 nuclei abitativi sparsi nel territorio agricolo che contraddistingue la zona nei pressi del piccolo borgo, ove è presente la scuola, la chiesa e anche laboratori artigianali e fattorie. Ebbene – sottolinea Darini – in questa zona l’acqua potabile non esiste. Sono presenti invece dei serbatoi dove l’Acea deposita acqua da bere, ma nemmeno con continuità, privi di qualsiasi manutenzione o pulizia ormai da anni”.
” Inizialmente – prosegue Darini – dagli anni ’50, esisteva un acquedotto di proprietà Arsial (l’Ente Regionale che si occupa di agricoltura e ambiente), discendente dell’Ente Maremma, ente attuatore della riforma agraria del 1950, ma da una trentina di anni l’acqua erogata divenne non bevibile (causa arsenico ed altri inquinanti). Furono fatti nuovi pozzi ma anche essi risultarono non fruibili. Poi venne immesso in questo acquedotto l’acqua del Peschiera ma senza nessuna documentazione di potabilità”.
“Anche le tubature sono pericolose – aggiunge Giancarlo Darini – perché fatte con tubazioni in ‘eternit’ contenenti amianto e con continue rotture e perdite, che favoriscono la dispersione di particelle all’interno dell’acqua. Secondo Arsial questo acquedotto dovrebbe essere già passato al comune di Fiumicino ma il Sindaco Baccini ha fatto recentemente una ordinanza per obbligare Arsial a rendere l’acquedotto funzionale e fruibile, e quindi occuparsi della manutenzione”.
Secondo l’Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Fiumicino, Giovanna Onorati, che abbiamo sentito telefonicamente, “La situazione è seguita costantemente e in questa fase di transizione si stanno verificando tutte le procedure per passare da Arsial ad Acea e così si dovrebbe risolvere ogni problema e, con tale trapasso di gestione di questo acquedotto, ogni problema sarebbe risolto. Inoltre, subentrando Acea, verranno posizionati presso ogni utenza dei contatori onde offrire un servizio a consumo e non più a livello forfettario“.
Altre gravissime carenze sono la mancanza di fognature, di marciapiedi, di illuminazioni, sulle strade usate dai residenti come via del Casale di Sant’Angelo, via di Tragliatella, via delle Pertucce, laddove le banchine non sono transitabili. La velocità delle auto e dei camion (delle tre cave esistenti in zona), rende impossibile recarsi a piedi nella farmacia comunale presente in zona o nel minuscolo centro commerciale a Ponton dell’Elce.
Non esistono centri aggregativi, campi sportivi o palestre, mentre per avere certificati o altri documenti burocratici la succursale del municipio più vicina si trova a Passoscuro, servita da un autobus, il 16 per il quale è impossibile acquistare i biglietti di viaggio in questa località. Anche nella piazza antistante la scuola una triste fontana asciutta da anni è l’emblema delle carenze della zona.
“Inoltre – termina Giancarlo Darini – di notte siamo costretti a restare confinati in casa per prudenza, stante la velocità delle auto, la mancanza di controlli, laddove la caserma dei Carabinieri, quella più vicina sta a Torrimpietra.






