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Rubinetti a secco: il lungo travaglio dell’acqua in periferia

Per Tragliata, Tragliatella e Testa di Lepre un’emergenza idrica che dura da decenni

 

di Patrizio Pavone

 

Il nostro quotidiano ha deciso di dedicare una serie di articoli ad alcuni gravissimi problemi di vivibilità della periferia della nostra città. Oggi vorremmo approfondirne uno di questi: l’erogazione dell’acqua potabile nelle zone di Tragliata, Tragliatella, Testa di Lepre. Occorre però fare una breve cronistoria del problema idrico di queste zone. Per ricostruire la storia di questo problema, abbiamo raccolto la testimonianza di Fabrizio Miotto, residente storico della zona.

 

“Un tempo – racconta Miotto – i poderi e le case coloniche di quest’area, creata dall’Ente Maremma, erano serviti da pozzi scavati direttamente dai proprietari. Chi non ne disponeva si riforniva ai numerosi fontanili presenti: servivano per lavare i panni, abbeverare persone e animali, e irrigare gli orti. L’acquedotto oggi in funzione fu costruito intorno al 1960 e gestito fino a pochi anni fa da Arsial, l’Ente regionale per lo sviluppo agricolo”.

 

Con il passare degli anni, l’aumento della popolazione ha reso insufficiente la capacità di approvvigionamento di Arsial.

 

“Arsial – prosegue Miotto – ha dovuto chiedere supporto ad Acea, che oggi fornisce l’acqua dall’acquedotto del Peschiera. L’acqua è potabile, come certificato dai gestori, ma spesso arriva ai rubinetti sporca di sabbia o detriti. Per questo molti cittadini preferiscono acquistarla nei supermercati o rifornirsi all’unico erogatore pubblico gratuito, che si trova a Testa di Lepre di sotto”.

 

“La maggior parte delle famiglie, però – aggiunge Miotto – dipende ancora dall’acquedotto, che subisce frequenti interruzioni dovute a guasti e perdite. Questi disservizi hanno portato Arsial a sospendere la riscossione delle bollette per cinque anni. Poi, quando ha cominciato a fornire acqua prelevata dal Peschiera, ha ripreso a chiedere i pagamenti arretrati. A quel punto molti residenti si sono rivolti agli avvocati per opporsi a richieste che ritengono ingiustificate”.

 

Di recente, una ordinanza del Sindaco ha imposto ad Arsial di distribuire acqua con autobotti.

 

“Purtroppo – conclude Fabrizio Miotto – le perdite e le interruzioni sono così frequenti che, anche quando un guasto viene segnalato, passano mesi prima dell’intervento. Un esempio? Da un mese un pozzetto vicino al Centro anziani di Testa di Lepre allaga la strada (vedi foto), ma né Arsial né Acea sono intervenute“.

 

 

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