
Quest’anno la quarantaduesima edizione in piazza Santa Maria Maggiore
di Patrizio Pavone
Inserito nella nostra serie di Provincia Segreta non poteva mancare questa settimana una visita a Roma, in piazza Santa Maria Maggiore, dove una nevicata (artificiale), provocata dai cannoni sparaneve collocati nella enorme piazza, avrebbe voluto trasformare l’evento in qualcosa di eccezionale ma che ha invece molto deluso le migliaia di persone che hanno fischiato gli organizzatori andandosene nel bel mezzo dello spettacolo.
Si è trattato della quarantaduesima edizione dell’evento, iniziato per la prima volta nel 1983: una serie di proiezioni colorate che inondavano le facciate dei palazzi prospicienti la piazza mentre era in arrivo una fanfara dei Carabinieri, che si è messa a suonare marce trionfanti e per finire l’Inno di Mameli. Ma la mancanza di microfoni e l’enorme afflusso di persone non hanno permesso che i suoni si diffondessero al meglio nella enorme piazza.
Il presentatore della manifestazione si è poi dilungato in ringraziamenti per i personaggi presenti, come l’ideatore del progetto e gli assessori comunali, cercando applausi tra i visitatori che invece hanno cominciato a fischiare, specialmente quando si è tentato di dara la parola agli sponsor che hanno finanziato il progetto. Tutti volevano vedere la neve che tardava ad apparire dalle ore 21, orario programmato di inizio, essendo invece ormai le 22, senza vedere nemmeno un fiocco apparire nel cielo.
Finalmente il “miracolo” della neve è iniziato con musiche accompagnate dagli assolo canori dal vivo della soprano Mary Prosperi e del baritono Giuseppe Milli, in inglese: ma i cannoni sparaneve, troppo lontani dalla folla, tenuta relegata ai margini della piazza, non sono riusciti a ricreare quel momento magico che tutti si aspettavano. Sicuramente la Madonna aveva fatto di meglio nel suo miracolo del 358 d.C.
La leggenda ci narra infatti, che nell’agosto del 358 dopo Cristo, nella notte tra il 4 e il 5, una eccezionale nevicata ricoprì le infuocate e polverose strade di una zona di Roma dopo che la Vergine Maria era apparsa in sogno all’allora Papa Liberio. Nel sogno la Madre di Gesù chiedeva l’erezione di una chiesa in quella che poi sarebbe diventata piazza di Santa Maria Maggiore, allora priva di edifici religiosi.
La mattina dopo il sogno giunse notizia al Papa che durante la notte una eccezionale nevicata aveva colpito una zona della città eterna. Il Papa volle allora recarsi nel luogo dove la Madonna gli aveva richiesto il suo desiderio, sull’Esquilino, uno dei sette colli di Roma. D’allora sono passati sedici secoli e questa basilica è ora una delle quattro chiese più importanti di Roma (le altre sono San Pietro, San Paolo, San Giovanni).
Tra l’altro nella stessa basilica dove si è svolta questa cerimonia rievocativa è sepolto il pontefice da poco scomparso, Papa Francesco, e ad esso sono stati dedicati quest’anno tali festeggiamenti, anche con una messa durante la quale dal soffitto della chiesa, durante l’Elevazione, una pioggia di petali bianchi di rosa ha solennizzato l’evento reso ancora più mistico da questo effetto sicuramente speciale.






