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Presentato il libro “Suprematismo bianco. Alle radici di economia, cultura e ideologia della società occidentale”

Alessandro Scassellati Sforzolini: “Il suprematismo bianco è una categoria mentale insita nella nostra storia”


di Alessandra Zauli
 
Si è svolto ieri pomeriggio, nonostante le avverse condizioni meteo, la presentazione, con successivo dibattito del libro di Alessandro Scassellati Sforzolini “Il suprematismo bianco. Alle radici di economia, cultura e ideologia della società occidentale” presso la biblioteca della non violenza a Viale delle Meduse a Fiumicino.
 
A presentare l’autore, ricercatore sociale e analista, collaboratore della rivista Transform Italia, Daniele Taurino, Membro del Direttivo nazionale del Movimento Nonviolento, nonché consigliere di amministrazione di “European Youth Forum”, la piattaforma delle organizzazioni giovanili in Europa, in collegamento web.

Il suo intervento preciso, puntuale e sintetico ha posto immediatamente l’attenzione sull’importanza del tema trattato dal libro, ovvero il suprematismo bianco, esplorato ed analizzato in tutte le sue sfaccettature, attraverso un’analisi della storia e dei comportamenti umani.

Dopo la presentazione la parola all’autore del libro che ha raccontato “Alcuni sentimenti sono profondamente radicati nel DNA dei bianchi ed occidentali. Abbiamo sempre avuto la credenza della nostra superiorità razziale nei confronti degli altri. Dei secoli scorsi la convinzione, ad esempio, che le terre dei natii americani o di popoli, secondo noi, inferiori, fossero terre nullius ovvero di nessuno. Questo autorizzava quindi chiunque, non appena arrivato, a poterle considerare, a pieno diritto, come proprie, e a cacciare chi vi fosse stanziato”.

“Il concetto – ribadisce Alessandro Scassellati Sforzolini – continua a persistere, non c’è bisogno di citare altri esempi lampanti e attuali. Tra i vari tipi di suprematismo esistono quello più apparentemente lampante, ad esempio di chi commette una strage in nome della supremazia, ma che in realtà affonda le proprie radici e si diffonde come una cultura (ci sono innumerevoli testi al riguardo dotati di spiegazioni, motivazioni ed indicazioni per chi vuole compiere atti estremi), soprattutto nella parte oscura del web oppure un suprematismo ‘in giacca e cravatta’ di chi, inserito in ambiti sociali di importanza, (magari ricopre cariche istituzionali) non esita a parlare di suprematismo mascherandolo con ipocrisia e scagliandosi verso le categorie più deboli in quel momento storico”.

“Il suprematismo bianco è una categoria mentale insita nella nostra storia – sottolinea – nella nostra cultura ma lo scopo del libro è soprattutto quello di svegliare le nostre coscienze e farci riflettere su ciò che vediamo accadere intorno a noi, per poi agire, prendere una posizione e cercare di scardinare questa mentalità anche nelle nostre più piccole banali azioni quotidiane. Ma dobbiamo svegliarci, non abbiamo tempo”.

“Gli scienziati del IPCC (circa 300 tra i più dotati del mondo) – conclude l’autore – hanno stimato in circa 40 anni la deriva del pianeta Terra a causa dei cambiamenti climatici, della distruzione delle biodiversità; se non ci sarà un cambiamento economico a breve, il processo di distruzione diventerà irreversibile”.

A seguire, a conclusione della presentazione, il dibattito sull’importanza della conoscenza, sul ruolo della cultura, abbastanza trascurato negli ultimi anni, fondamentale per essere individui consapevoli che riescono a partecipare in modo attivo alla cura della res pubblica.
 
 
 
 

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