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La Famiglia Addams

Un buon compleanno per festeggiare cinquant’anni in Italia


di Francesco Martino
 
Una coppia di coniugi macabri con due pargoli non da meno, una nonna che sembra uscita da un sabba di streghe, uno zio più elettrico di una dinamo, un maggiordomo che sfiora il soffitto, una mano che sbuca fuori da ogni tipo di scatola, una casa lugubre e fatiscente fitta di stanze e passaggi segreti ubicata in Via del Cimitero al n.0001 con annessa palude sul retro: questo e altro è “La Famiglia Addams”.
La casa di fianco al cimitero … la casa oltre il cimitero … la casa inquietante … la casa surreale… tante affermazioni che sono senz’altro quanto di più adatto ad un film dell’orrore ma che introducono a pieno merito il luogo dove “è di casa” la goliardica perfidia, forse un pò ingenua, ma decisamente esilarante, che pervade tutte le puntate di questa serie tv il cui esordio negli States avvenne proprio nell’aprile del ‘66 e che a cinquant’anni è a pieno titolo da considerarsi un mito, un cult, una leggenda.
Alzi la mano chi non si è visto strappare almeno mezzo sorriso durante la visione anche di un solo singolo episodio.
Gomez e Morticia sono una coppia di sposi tanto singolare quanto perfetta. Lui, ingoia spade, fa saltare in aria trenini ed è un mezzo genio della finanza, oltre che avvocato da “cause vuoto a perdere”. Lei, provetta giardiniera (vedeste come pota le rose….) e che amorevolmente imbocca con bei pezzettoni di carne uno dei componenti l’eterogeneo zoo di famiglia (una pianta carnivora di nome Cleopatra… per non parlare degli altri graziosi “animaletti” domestici tra cui Kitty Cat, una leonessa, la piovra Aristotele e il gorilla Gorgo).
I due figli della coppia, Pugsley, il maschietto, che non manca mai di maneggiare gli oggetti più pericolosi e Venerdì, la femminuccia, che spesso arriva in scena con in mano la sua graziosa bambola decapitata rispondente al nome (per l’appunto) di Maria Antonietta; in tutto e per tutto, degni eredi di contanti madre e padre.
Lo zio Fester, poi, che nella nostra epoca sarebbe candidato al Nobel per l’ambiente (un essere come lui in grado di produrre elettricità senza inquinare non è certo cosa di tutti i giorni!!!).
Il domestico, Lurch, efficientissimo, onnipresente (… e bello alto…), con insolite doti musicali (come suona lui la pianola…) e che sbuca in una frazione di secondo con il suo gutturale “Chiamato!!!” dopo il suono di un gong che produce un effetto sismico ad ogni colpo.
La nonna, Mammà, maga dei fornelli (pardon… del pentolone) e, forse, maga a tutti gli effetti, considerati gli intrugli che prepara in cucina.
Il cugino Itt, un metro e poco più di tutto pelo, anzi tutti capelli con bombetta, e dalla lingua incomprensibile (per il resto dell’umanità ma non certo per la sua famiglia).
E poi? Abbiamo finito? Ma stiamo scherzando!
C’è anche Mano! No, no… non parliamo dell’arto che dopo il cuore e il cervello, unitamente alle gambe, è di sicuro quello più importate di tutto il corpo; qua parliamo proprio di una mano senziente e completamente autonoma, la quale, grazie ad un inspiegabile sistema di scatole con tanto di sportellino, è onnipresente in ogni angolo della casa ed è anche un’abile giocatrice a carte… ( batte sempre lo zio Fester!!!).
Il campanello della porta di casa, poi, è una trappola vivente per i malcapitati che lo tastano e l’auto di famiglia, quando si avvia, è sempre a rischio esplosione.
Oltre la serie TV, realizzata in bianco e nero, tra le altre produzioni ad oggi, vanno ricordati due film del 1991 e 1993, diretti da Barry Sonnenfeld, che più riproducono fedelmente lo spirito originale grazie anche alle eccellenti interpretazioni dei nuovi attori.
Ma diciamocelo… “ce la saremmo mai immaginata una famiglia così?!?”
No di certo, ma, ringraziando il cielo, Charles Addams (il suo creatore) lo ha fatto per noi…
 
 
 

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