
Successo per l’evento del 16 ottobre: sold out alla Grooveria per “E poi il buio” di Andrea Festa e la musica intensa dei Merysse Acoustic Duo
Due ore di arte, emozione e pensiero condiviso. Il 16 ottobre, Cadenze Letterarie ha regalato al pubblico della La Grooveria una serata sold out che ha unito musica e letteratura con pari intensità, confermandosi come uno degli appuntamenti culturali più vivi del territorio.
La conduzione di Dino Tropea ha guidato un viaggio raffinato tra note e parole, in equilibrio perfetto tra sensibilità artistica e profondità umana. L’apertura musicale è stata affidata ai Merysse Acoustic Duo, con Maria Teresa De Pierro alla voce e Michele Bertasi alla chitarra acustica. Insieme hanno costruito un’introduzione densa di emozione, iniziando con brani simbolici del loro repertorio che hanno racchiuso il cuore morale del romanzo “E poi il buio” di Andrea Festa. La loro interpretazione, vibrante e delicata, ha creato un’atmosfera sospesa, carica di attesa e rispetto.
“E poi il buio non urla, non accusa — sussurra”, ha detto Tropea, sottolineando la scelta dell’autore di lasciare che la memoria parli senza retorica, attraverso la dignità e il silenzio dei suoi protagonisti, Gabriele e Sabrina, simboli di un’Italia ferita ma viva.
Le letture affidate a Maria Grazia Imbimbo, Sergio Mingrone e la stessa Merysse che ha dato un tono artistico alla sua, hanno dato voce ai temi centrali del romanzo. Imbimbo ha portato in scena la “bellezza che resiste alla distruzione”, raccontando la grazia come gesto di resistenza, come atto di pietà che non consola ma custodisce. Mingrone ha interpretato con forza e misura il “coraggio silenzioso e il peso del dovere”, offrendo una riflessione sull’obbedienza intesa non come sottomissione ma come forma di lealtà, di testimonianza silenziosa.
Di grande rilievo l’intervento della Dott.ssa Sonia Buscemi, psicologa e voce profonda dell’animo umano, che ha letto l’opera attraverso la lente della resilienza e della memoria emotiva. Ha parlato del trauma come ferita che può trasformarsi in consapevolezza, del perdono come gesto di libertà interiore e della speranza come terapia che ricuce la psiche spezzata.
“Il dolore che diventa voce e la voce che diventa cura”, ha detto, invitando il pubblico a riconoscere nella letteratura uno spazio di guarigione collettiva.
A chiudere la prima parte della serata, l’autore Andrea Festa ha ringraziato il pubblico affermando: “Non sempre la luce vince il buio, ma ogni volta che una storia come questa viene letta, il buio arretra un pò”.
La seconda parte ha visto il ritorno dei Merysse Acoustic Duo: la loro musica ha guidato il pubblico in un viaggio emotivo profondo, fino al silenzio finale, dove musica e cuore sono diventati una sola cosa. La performance si è conclusa con la creazione della canzone “La speranza oltre il buio” scritta e composta con l’aiuto del pubblico.
L’evento, curato con eleganza e passione, è stato arricchito dalla partecipazione di Federica Cerulli, consigliera comunale e presidente alla cultura, che ha rinnovato il suo sostegno al progetto Cadenze Letterarie; di Pietro Barbera per la Pro Loco di Focene; di Maurizio Dattero dell’azienda In Wine; e del regista e sceneggiatore Riccardo Ferrero, giunto a sorpresa da Roma per condividere la serata con il conduttore. Presenti anche le scrittrici Alba Amorini e Nicoletta Caiazzo, che presto presenteranno le loro opere in questo stesso spazio culturale.
Un ringraziamento speciale va come sempre alla splendida Carmela Trivisonno, la padrona e la sua accoglienza e non ultimo al fotografo Angelo Adriano Cirillo, autore degli scatti che hanno raccontato questa serata indimenticabile.
Il senso della serata è tutto qui: nel filo che unisce passato e presente, vita e letteratura, amore e sopravvivenza. Con la mia Alice, ho riscoperto che anche tra le macerie l’amore resta la più grande forma di resistenza. Il prossimo appuntamento è il 6 novembre con “La vasca da bagno del tempo” di Alba Amorini e le musiche Fusion di Lorenzo Deroma: un nuovo incontro tra parole e note, per dare ancora voce alla bellezza che resiste.






