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Ostia Antica e Garbatella

CEA: due itinerari di grandissimo interesse per il prossimo fine settimana

Sabato 18 febbraio, con la preziosa guida dell’Architetto Fabrizio Madonna, si potrà visitare il quartiere della Garbatella, nato negli anni ’20 nei pressi della Basilica di S.Paolo, mentre domenica 19 febbraio si potrà visitare il complesso delle “Case Giardino di Ostia Antica” (apertura straordinaria) a cui le case della Garbatella sono state spesso paragonate.
 
Descrizione visita “Quartiere Garbatella”
L’architettura è ispirata alle case romane di Ostia Antica, il quartiere fu fondato negli anni venti sui colli che dominano la basilica di San Paolo.
L’origine del nome è tuttora oggetto di discussione: secondo un aneddoto molto diffuso, il quartiere prenderebbe il nome dall’appellativo dato alla proprietaria di un’osteria che si trovava sullo sperone roccioso sovrastante proprio la basilica di San Paolo lungo la via delle Sette Chiese, via che collega la basilica Paolina alla basilica di San Sebastiano fuori le mura meta di pellegrinaggi sin dal XVI sec..
Una seconda ipotesi sul nome “Garbatella” vuole invece che derivi dall’amenità del luogo, mentre un’ultima interpretazione, con qualche fondamento scientifico, fa riferimento al tipo di coltivazione della vite detto “a barbata” o “a garbata” nella quale le viti vengono appoggiate ad alberi di acero od olmo in uso nei terreni detti “Tenuta dei 12 cancelli” (comprendenti l’attuale via delle Sette Chiese), posseduti nel XIX secolo da monsignor Alessandro Nicolai, ministro dell’agricoltura di papa Gregorio XVI. La Garbatella è tradizionalmente suddivisa in lotti, occupati da costruzioni che circondano cortili e giardini che, soprattutto in passato, erano punti di ritrovo per la popolazione: lavatoi e stenditoi, botteghe e cantine, sedie e muretti. L’assetto architettonico della zona è un compromesso tra l’estetica e la pratica: le abitazioni sono collocate, almeno nel nucleo storico, in villini o palazzine di tre piani al massimo, con grande cura per i dettagli e per la diversificazione degli stili. L’architettura del quartiere fu inizialmente improntata al modello inglese delle città giardino (Garden Cities) ben collegate e vicine alla città, abitate da operai e comprendenti significativi spazi verdi coltivabili, tali da fornire ai lavoratori residenti una preziosa, e ulteriore, fonte di sussistenza: l’orto.
Lo stile architettonico dei primi lotti fu denominato Barocchetto dai suoi creatori Gustavo Giovannoni e Innocenzo Sabbatini, coadiuvati successivamente da Costantino Costantini, Massimo Piacentini, Mario De Renzi, e Nori; simili al barocco sono le modanature di sapore medievale, le figure di animali riscontrabili nei fregi, l’utilizzo estensivo di decorazioni d’ispirazione floreale e botanica, restando però queste nell’ambito dell’edilizia popolare e, dunque, povera: al posto di marmi pregiati, stucchi e calce bianca.
Appuntamento: ore 15.00 biglietteria Stazione Metro B Garbatella, contributo: euro 5 (solo adulti) prenotazione obbligatoria al Cea entro sabato 18 febbraio alle ore 12.30, numero limitato di posti
Per le prenotazioni: CEA tel. 06 5091.7817 – lunedì, mercoledì, venerdì, sabato dalle ore 9.30 – 12.30 / Cell. 347 8238652 – 327 4564966 mercoledì, venerdì dalle ore 15.00 – 18.00
 
Descrizione visita “Complesso delle Case Giardino ad Ostia Antica” 
Il complesso delle Case a Giardino è stato oggetto di un importante progetto di recupero globale finalizzato alla conservazione e alla fruizione. Queste abitazioni ,chiuse per oltre mezzo secolo sono state ora aperte al pubblico con visite regolamentate.
L’antica Ostia conserva il più importante patrimonio pittorico del mondo romano di età medio-imperiale (dalla metà del II secolo a tutto il II secolo d.C.), concentrato in gran parte nel settore occidentale dell’abitato compreso tra il mare e la foce del Tevere. Quest’area lontana dalle grandi arterie di traffico, da piazze e da mercati, era abitata da un ceto mercantile ed imprenditoriale, dotato quindi di buone
disponibilità economiche. Per questo le abitazioni presentano pareti, soffitti e volte abbelliti con affreschi di pregio tale da costituire la testimonianza in assoluto più significativa della pittura romana successiva all’ incendio di Pompei.
Appuntamento: ore 10.00 biglietteria degli scavi, contributo: euro 5 (solo adulti) + biglietto d’ingresso agli scavi euro 6.50 (gratuito under 18 e over 65). Prenotazione: obbligatoria al Cea entro sabato 18 febbraio alle ore 12.30. Per le prenotazioni: CEA tel. 06 5091.7817 – lunedì, mercoledì, venerdì, sabato dalle ore 9.30 – 12.30 / Cell. 347 8238652 – 327 4564966 mercoledì, venerdì dalle ore 15.00 – 18.00
 
 
 
 

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