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“El Dia de muertos” Roma danza con gli spiriti del Messico

Cori, costumi e devozione: la comunità messicana anima la Capitale con la tradizione del Día de Muertos

 

di Patrizio Pavone

 

Centinaia di messicani, con in testa l’ambasciatore, Genaro Lozano, e l’addetto culturale, Hector Alcantara, hanno dato vita ad un corteo gioioso e musicale accompagnati dal gruppo dei “Mariachi” di Romatitlan, sfilando, in mezzo a migliaia di turisti e romani che facevano foto unendosi al festoso corteo, ballando e cantando le tipiche canzoni di quel Paese, che ha un tricolore come bandiera, tanto simile al nostro ma con un’aquila al centro del bianco.

 

 

 

In mezzo all’allegro serpentone musicale, una serie di bellissime donne nei tipici e variopinti costumi messicani, “las Catrinas”, sapientemente truccate come prevede il folklore e le usanze tramandate da secoli, riguardanti questo periodo dell’anno, ma anche tantissimi uomini, anche loro con vistosi costumi e con il viso truccato da scheletri o da morte, ricreando un evento che si ripete ogni anno, in occasione della festa legata al “Dia de muertos”.

 

 

Questo è un appuntamento molto seguito e vissuto non solo in Messico ma ora anche in Italia, da migliaia di messicani qui risiedenti, e si realizza con un tripudio di gioia e di allegria perché, secondo il sincretismo di questa credenza preispanica, la morte fa parte della vita e la gente è molto legata ai defunti, ricordandoli con luci, fiori, musica, canti, balli, nell’intento di recare loro compagnia e di riceverne, al fine di farli sentire ancora in vita.

 

Infatti in ogni casa messicana vengono preparati degli altari su cui trovano posto le foto dei defunti, allietati da fiori, da incenso per purificare le loro anime, da festoni, da candele per illuminare la strada da percorrere e dai cibi che preferivano mangiare o le bevande predilette di quando erano in vita. In esso si ricordano anche gli animali da compagnia non più in vita, proprio come esseri molto amati dai propri padroni.

 

Il corteo si è riunito a piazza del Popolo a Roma alle 17, per poi, scortato dalla polizia Municipale, sfilare verso piazza Augusto Imperatore e terminare a Piazza Navona dove in un enorme cerchio, vicino alla Fontana dei Quattro Fiumi, si sono scatenati i balli, i canti, i cori, la vivacità, allietati dai suonatori Mariachi, con chitarre, violini, trombe, chitarre e chitarron. Turisti stranieri in visibilio che facevano a gara per ritrarsi nei soliti autoscatti con accanto questi variopinti amanti della felicità.

 

 

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