
De Pascali: “Strumento innovativo per gestione del patrimonio”
Cosa sono i patti di collaborazione. Si tratta di un accordo attraverso il quale uno o più cittadini attivi e un soggetto pubblico definiscono i termini della collaborazione per la cura di beni comuni materiali e immateriali. In particolare, il patto individua il bene comune, gli obiettivi, l’interesse generale da tutelare, le capacità, le competenze, le risorse dei sottoscrittori (quindi anche dei soggetti pubblici), la durata e le responsabilità.
“L’abbiamo sempre detto, va creato un forte senso di appartenenza, favorita una gestione comune del bene pubblico, vanno coinvolti i cittadini nella valorizzazione del patrimonio comunale. Per questo oggi nella IV Commissione che ho l’onore di presiedere abbiamo iniziato a studiare un nuovo e innovativo strumento, i Patti di Collaborazione, adottato da oltre 200 comuni in Italia, tra i quali Bologna e Roma, che ci permetterebbe di rendere attivo il ruolo dei nostri concittadini superando i classici strumenti giuridici oggi a nostra disposizione” lo dichiara la presidente della IV Commissione urbanistica, trasporti e patrimonio, Francesca De Pascali.
La peculiarità, rispetto a forme classiche come affidamenti, concessioni o adozioni sta nella loro capacità di coinvolgere soggetti e promuovere la cura di un bene comune specifico. Le forme di sostegno da parte delle pubbliche amministrazioni possono essere le più varie, non necessariamente di natura economica.
“Sono davvero soddisfatta. La commissione ha apprezzato questo dispositivo giuridico, analizzandone tutti i benefici. Già dalle prossime sedute avvieremo l’iter per la redazione di un regolamento comunale. Sono certa che possa trasformarsi in uno strumento fondamentale a disposizione nostra e del territorio e creare un percorso condiviso con la cittadinanza nella gestione di ciò che è ognuno di noi” conclude Francesca De Pascali