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Futsal Isola. U21 e prima squadra: Arribas si sdoppia ancora

L’argentino confermato: fascia al braccio e secondo anno tra i giovani


Capitano in prima squadra, allenatore nell’under 21. Gustavo Arribas si sdoppierà anche quest’anno. Per i presidenti Massimiliano Mazzuca e Federica Poggio è quasi un figlio. Una bandiera della Futsal Isola. Ha sposato il progetto quando nessuno ci credeva. Salto mortale dall’A2 alla C2 con un obiettivo: portare i colori arancioverdi in serie A.
 
Missione compiuta: “Mi trovo in una situazione ideale per un calciatore – dice lui – ho realizzato un sogno, ora tutto quello che verrà sarà in più. Questo non significa che non ci metterò l’anima, ma solo che mattone dopo mattone abbiamo costruito una casa che cinque anni fa sembrava impossibile realizzare”. Ancora under 21: “Lo scorso anno abbiamo terminato in 15, quest’anno ci sono già 7-8 ragazzi che hanno iniziato con noi. Significa che la società ha lavorato bene. Siamo un gruppone. Gli obiettivi della società sono sempre gli stessi: avvicinare i ragazzi della zona al futsal, formarli, farli crescere. Non abbiamo pressioni di vincere, tutt’altro. Ci concentreremo su cose specifiche che magari la domenica non premieranno ma che alla lunga potrebbero dare dei grandi risultati. I presidenti vogliono dare l’opportunità ai ragazzi di Fiumicino di avere uno sfogo, un luogo dove ritrovarsi, stare insieme, formarsi, lontani dalla strada”.
 
Under 21 e prima squadra, riparte un’avventura: “Per ogni sportivo iniziare una stagione è bellissimo, se poi c’è una nuova categoria, una nuova esperienza, non vedi l’ora. Sono motivatissimo, sono curiosissimo di scoprire quali giocatori faranno parte della rosa. Io capitano? Lo vedo come un premio alla mia carriera non come un ruolo che devo ricoprire. Ogni giocatore con la sua personalità concorre a formare un gruppo e una squadra. Da soli non si va da nessuna parte”. Campionato vinto, da quando è alla Futsal Isola è una costante: “C2, C1 e B. Con questa maglia ho vinto tanto, ma il campionato di quest’anno è qualcosa di magico che non dimenticherò mai. Continuo a ripensare alla partita di Colleferro: incredibile. Una di quelle sensazioni che auguro a qualsiasi sportivo di provare. Se avevo un dubbio che esistesse un Dio dello sport, mi toccherà aprirgli una chiesa. C’hanno preso in giro tutto l’anno e noi in silenzio, poi nella partita più importante siamo andati in casa loro e in due minuti abbiamo ribaltato il risultato e strappato una vittoria importantissima che ci ha permesso di vincere un campionato contro loro e contro tanti altri che c’hanno gufato per tutto l’anno. Una goduria immensa”.
 
 
 
 

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