
Il vicepresidente dell’associazione Crescere Insieme replica a Calcaterra
“Un patto di amicizia con i comuni di Fiesole, Postrengo e Sanfront. Qualche mozione buttata là per caso. E una delibera sulle consulte cittadine annacquata e stravolta rispetto a quelle che erano state le promesse iniziali. Tutto bello, tutto giusto, ma dopo due mesi e mezzo di silenzio assordante da questa amministrazione mi sarei aspettato qualcosa in più che due consigli, uno dietro l’altro, senza uno straccio di delibera che provi quantomeno su carta e nelle buone intenzioni a rilanciare questo Comune” ha dichiarato il vicepresidente dell’associazione Crescere Insieme, Emilio Erriu.
“L’economia è in crisi – ribadisce Erriu – la Tarsu è stata aumentata senza che il servizio di raccolta dei rifiuti sia migliorato. In alcune località il porta a porta è ancora un miraggio. Le strade sono continuamente al buio, la criminalità la fa da padrona, cittadini e commercianti ripiegano sulle ronde, si parla di turismo senza affacciarsi sulle nostre coste ammassate di rifiuti e immondizia, e poi in consiglio ci va il patto di amicizia con Fiestole. Credo che i cittadini di Fiumicino, nove mesi fa, quando misero la croce sul nome di Esterino Montino si attendessero qualcosa di più che non questo mortorio”.
“Non ci sono i soldi – prosegue – per dare l’assistenza alle persone con disabilità, non ci sono fondi per i servizi, per la manutenzione del verde, delle opere, ma si spendono 12mila euro (soldo più soldo meno) per due consigli inutili (streaming balbettante e gettoni politici compresi). Mi chiedo: ma questa rivoluzione che il centrosinistra doveva rappresentare, quando partirà? Su Calcaterra poi c’è poco da dire. In campagna elettorale avevano promesso una cosa, oggi ne approvano un’altra. Non deve convincere noi della bontà delle consulte ma tutte quelle associazioni che hanno disertato il consiglio, dando un segnale chiaro a questa amministrazione”.
“Capisco che per uno diventato segretario con un accordo di partito e che non è riuscito a racimolare nemmeno dieci preferenze per entrare nel consiglio di istituto di Aranova le parole partecipazione e democrazia abbiano poco senso. Ma almeno un pò di amor proprio ci vorrebbe. Mi dispiace di cuore che ogni qual volta Crescere Insieme sollevi un problema, Calcaterra mi diventi rosso per la rabbia e farfugli cose incomprensibili tirando in ballo continuamente le elezioni per mancanza di argomentazioni plausibile. Ma visto che ci tiene tanto, allora è bene precisare: oggi Calcaterra rappresenta se stesso. Inizi a parlare quando raggiungerà 1200 preferenze. Anche perché una domanda continua a ronzarmi per la testa – conclude il vicepresidente dell’associazione Crescere Insieme – ma se si presentasse alle elezioni, quanti voti prenderebbe? Dieci o meno di dieci?”






