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Si al riciclo, basta discariche. Il Partito Comunista dice NO alla discarica di Monte Carnevale

Mercoledì, 08 Gennaio 2020 16:17

Autore: Fiumicino-Online

Si al riciclo, basta discariche. Il Partito Comunista dice NO alla discarica di Monte Carnevale
Ballanti: "Chiediamo alla Regione Lazio e al Comune di Roma di rilanciare la raccolta differenziata nella capitale"

"Nell'area della Valle Galeria, fortemente popolata, a ridosso esterno del grande raccordo anulare di Roma e a circa sei chilometri in linea d'aria dal Vaticano, oltre la discarica di Malagrotta grava una concentrazione di impianti di varia natura, nonostante il territorio sia classificato dall'autorità di bacino in buona parte a rischio idrogeologico e per alcune aree esistono richieste di costruire nuovi impianti" lo dichiara Danilo Ballanti, Responsabile PC Lazio ambiente e territorio .
 
"Anche la 'Commissione Parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti' - aggiunge - ha ritenuto di dover individuare il 'sito di Valle Galeria' come area interessata a fenomeni di significativo impatto ambientale, anche ulteriori rispetto alla discarica di Malagrotta, e oggetto di un necessario progressivo intervento di recupero".
 
Ecco l'elenco dei più significativi impianti ed attività industriali presenti nella Valle Galeria:
- Inceneritore di rifiuti ospedalieri di proprietà AMA, attivo dal 1996.
- Raffineria di Roma, si estende su una superficie di 93 ettari. Essendo stata riscontrata la presenza di una contaminazione da idrocarburi del suolo e delle acque sotterranee, il sito era stato sottoposto a messa in sicurezza operativa mediante barriera perimetrale costituita da pozzi di emungimento lungo la sponda destra del Rio Galeria.
- Deposito carburanti DE.CO., occupa un'area di circa 22.000 metri quadrati ed è oggetto di un procedimento ambientale per contaminazione da idrocarburi.
- Deposito petrolifero ENI, su cui è attivo un procedimento ambientale per contaminazione da idrocarburi.
- Cava Bartolini (località Pescaccio), oggetto di procedimento penale della direzione distrettuale antimafia per il ripristino ambientale della cava, utilizzata in passato per lo smaltimento di ingenti quantità di rifiuti.
- Società Cerchio Chiuso, svolge attività di recupero di rifiuti inerti. A seguito di controllo effettuato nel corso del 2016-2017, sono state rilevate numerose violazioni delle prescrizioni.
 
"L'area di Valle Galeria - prosegue Ballanti - è interessata da una significativa presenza di depositi di carburanti e dalle infrastrutture di distribuzione connesse all'aeroporto di Fiumicino. Soprattutto negli ultimi anni gli oleodotti sono stati interessati da numerosi episodi di effrazione dolosa, con contestuale rilascio di prodotti idrocarburici nell'ambiente. L'evento di entità più rilevante, avvenuto in data 15 settembre 2015, si riferisce alla dispersione di circa 90 mila litri di jet fuel in via Salvatore Ottolenghi".
 
"Il 2 febbraio 2014 - ricorda il responsabile PC Lazio ambiente e territorio - la Valle Galeria è stata interessata dall'esondazione del Rio Galeria, che ha causato l'allagamento del complesso AMA di Ponte Malnome e di parte della Raffineria di Roma, con dispersione di rifiuti ospedalieri da un lato e di chiazze oleose nei terreni circostanti dall'altro".
 
"La Valle Galeria - aggiunge - appare fortemente interessata da fenomeni di carattere idraulico per esondazione del Rio Galeria con tempi di ritorno di 50 e 200 anni con una tendenza, negli ultimi anni, ad una riduzione degli stessi ed un aumento della frequenza che compromettono ulteriormente la situazione ambientale e la sicurezza degli abitanti esposti. In particolare, nel tratto di valle gli insediamenti produttivi presenti interferiscono con la continuità ecologica del fosso per circa 2 chilometri creando un'interruzione del corridoio ambientale".
 
"Un altro fattore preoccupante della Valle Galeria - precisa Ballanti - è rappresentato dalla concentrazione di industrie a rischio di incidente rilevante ai sensi del decreto legislativo 26 giugno 2015, n. 105 (la Seveso III)".
 
La prefettura di Roma sulla base dei piani di emergenza approvati ha segnalato alla Commissione Parlamentare i seguenti impianti:
- Deposito Petrolifero Eni - movimentazione e stoccaggio di prodotti petroliferi liquidi.
- Deposito Carburanti DE.CO. - movimentazione e stoccaggio di idrocarburi liquidi.
- Stabilimento della società Lampogas Tirrena (ex Lampogas Romana) - stoccaggio e travaso di sostanze pericolose quale GPL (gas di petrolio liquefatto).
- Raffineria di Roma - stoccaggio e movimentazione di idrocarburi liquidi e GPL.
- Stabilimento Energas (ex Sudgas) - trasferimento e stoccaggio di GPL.
 
"C'è la necessità di un approccio unitario al 'sito della Valle Galeria' - ribadisce - nel quale la presenza di una articolata realtà di impianti per il trattamento dei rifiuti e di impianti industriali potrebbe produrre un 'effetto domino' sia dal punto di vista della sicurezza rispetto a incidenti rilevanti, sia dal punto di vista dell'impatto ambientale".
 
"Purtroppo - sottolinea - la situazione nella Valle Galeria rischia di peggiorare a causa delle scelte operate nell'ultimo anno da Zingaretti e dalla Raggi. In questo territorio la Regione Lazio di Zingaretti ha autorizzato in data 18 febbraio 2019 la discarica di Monte Carnevale per rifiuti contenenti amianto (RCA) ed inerti, proposta dalla società New Green Roma Srl. In sede di conferenza dei servizi il Comune di Roma della Raggi ha espresso diniego tecnico, amministrativo e politico all'apertura della discarica. La Regione Lazio di Zingaretti si è invece espressa favorevolmente alla realizzazione della prima discarica di amianto del Lazio e dell'Italia centrale in adiacenza a Malagrotta, dimenticando che il territorio è martoriato da decenni di sfruttamento impiantistico e che per la popolazione ciò è insostenibile".

"Per non essere da meno in quest'opera di distruzione della Valle Galeria - premette - in data 31 dicembre 2019 la Giunta comunale della Raggi cambia idea rispetto a quanto sostenuto nella conferenza dei servizi in regione e delibera proprio l'ex cava di Monte Carnevale come nuova discarica di rifiuti della Capitale. Nei giorni successivi la Sindaca Raggi cambia di nuovo idea e chiede ai comitati della Valle Galeria motivazioni e documentazione per bocciare la sua delibera".
 
"Il Partito Comunista dice NO alla discarica di Monte Carnevale - incalza Ballanti - sia alla discarica di amianto e inerti già autorizzata da Zingaretti sia alla discarica di rifiuti già deliberata dalla Raggi, e chiede con forza alle istituzioni di iniziare il percorso di risanamento della Valle Galeria".
 
"Una discarica nei pressi di casa è un bel problema - ha detto -  Non soltanto per il tanfo e le inevitabili preoccupazioni di ordine igienico, ma anche perché potrebbe compromettere la salute dei nostri polmoni: aumentando il rischio di soffrire di patologie respiratorie, anche mortali, e forse più grave, quello di sviluppare un tumore al polmone. È questo l'incredibile allarme che arriva da un recente studio del dipartimento di Epidemiologia del Servizio sanitario regionale del Lazio, i cui risultati sono stati pubblicati sull'International Journal of Epidemiology. La ricerca ha esaminato lo stato di salute di circa 200mila persone residenti entro cinque chilometri da nove discariche laziali (compresa Malagrotta). I ricercatori hanno valutato l'esposizione dei partecipanti agli inquinanti atmosferici emessi dai rifiuti, utilizzando come riferimento l'acido solfidrico (o H2S, una sostanza prodotta in grandi quantità nella decomposizione anaerobica dei rifiuti organici), e hanno poi monitorato i casi di ospedalizzazione e la mortalità della popolazione in un periodo compreso tra il 1998 e il 2008. Dalla loro analisi è emerso - rende noto - caso unico al mondo, un legame piuttosto evidente tra discariche e disturbi dell'apparato respiratorio: vivere entro cinque chilometri da uno di questi siti nel Lazio aumenterebbe infatti del 5% il rischio di soffrire di disturbi respiratori, anche tra i bambini, e del 34% quello di sviluppare un tumore ai polmoni".
 
"Infine - ammonisce - Zingaretti e la Raggi non dicono che la discarica di rifiuti di Monte Carnevale è funzionale ai due vecchi impianti di Trattamento Meccanico Biologico (TMB) di Malagrotta, che, come dichiarato dal Presidente dell'ANAC Raffaele Cantone alla Commissione Parlamentare, 'nonostante la tariffa sia particolarmente elevata, per funzionare gli impianti hanno bisogno di investimenti molto seri'. Il monopolio dei privati nella gestione dei rifiuti non solo ha rovinato la Valle Galeria, ma ha condizionato e troppo spesso diretto le scelte dei piani regionali dei rifiuti negli ultimi decenni, ha rallentato la raccolta differenziata e lo sviluppo di un'economia circolare. Per superare il monopolio dei privati nella gestione dei rifiuti è dovuta intervenire la magistratura con un'interdittiva antimafia nei confronti delle società del signor Cerroni e con numerosi processi penali, alcuni dei quali sono tuttora in corso. Ma le istituzioni continuano ad aiutare ed alimentare il monopolio dei privati nella gestione dei rifiuti, posizionando la nuova discarica di Roma a servizio degli impianti TMB, fornendo le autorizzazioni per la ricostruzione dell'impianto di TMB di Albano. Di fronte ad istituzioni che non hanno più un briciolo di dignità e di moralità, ogni sito individuato (Valle Galeria, Tragliatella, Albano, Colleferro, Guidonia, Velletri, ecc.) vede delle vere e proprie sollevazioni popolari a difesa del territorio e della salute dei cittadini".
 
"Il Partito Comunista - conclude Danilo Ballanti responsabile PC Lazio ambiente e territorio - sarà a supporto di tutte le iniziative dei comitati e dei cittadini contro questa 'arcaica' gestione dei rifiuti basata su impianti TMB, inceneritori e discariche (sistemi superati dalle risoluzioni del Parlamento Europeo già dal 2012) e chiede alla Regione Lazio e al Comune di Roma di rilanciare, con un serio impegno, la raccolta differenziata nella capitale e in tutti i comuni della Regione Lazio. Per il vero superamento dell'emergenza rifiuti nella Capitale, il Partito Comunista esige una scelta coraggiosa alle istituzioni: il passaggio da un potentissimo monopolio privato ad una gestione interamente pubblica del ciclo dei rifiuti".
 
 
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