
“No, scusate. Non è vero. Non ci sono più i partiti in grado di rappresentarli, gli elettori”
“Una tornata elettorale che deve farci riflettere sulla capacità della classe dirigente e dei partiti di rappresentare le esigenze delle cittadine e dei cittadini” è il commento dell’assessora alle Attività produttive Erica Antonelli dopo i risultati ottenuti dalle ultime elezioni regionali.
“Dalle elezioni regionali del 2013, come coalizione di centrosinistra, abbiamo subito un calo enorme – sottolinea – più della metà dei votanti non si è presentata alle urne. I numeri tra il 2013 e il 2023 dicono che sono maggiormente gli elettori del centro sinistra a non votare“.
“Dovremmo chiederci, oggi – rimarca Antonelli – che sinistra è quella che non rappresenta più le classi sociali che dovrebbe, incapace di dare voce ai precari, ai lavoratori sottopagati, alle donne, ai giovani. Per anni ci hanno detto che sinistra e destra sono uguali, superate, bisogna spostarsi al centro. Io però non ci credo. Noi, il PD, la comunità di cui faccio parte, è senza guida. Da mesi non abbiamo un segretario; non abbiamo una linea unitaria (vedi Lazio e Lombardia); non è chiaro chi siamo, dove guardiamo, dove vogliamo andare e con chi. Soprattutto, non è chiaro chi vogliamo rappresentare e quali interessi“.
“Se i pacchetti di voto tengono, abbiamo perso il voto di opinione – ribadisce – Quello più importante, di elettori che ti scelgono non per ‘interesse’, ma per convinzione e condivisione di un percorso politico, perché si sentono rappresentati, perché concordano, perché si sentono parte di quella comunità”.
Dati Regionali del Lazio:
Regionali 2013 centrosinistra 1.330.398 – centrodestra 959.000 – M5S 661.000
Regionali 2018 centrosinistra 1.018.736 – centrodestra 964.000 – M5S 834.000
Regionali 2023 centrosinistra 581.031 – centrodestra 934.000 – M5S 186.562
“Concentriamoci su questo – puntualizza Antonelli – Lontano dalla retorica, che ci assolve da ogni colpa. Lontano dalle lotte di potere. Concentriamoci sul perché siamo finiti in questo pantano. Tutto nostro”.
“Come uscirne? Con proposte concrete e coerenti con i nostri valori e ideali; con obiettivi chiari e di lungo respiro. Con programmi condivisi e partecipati; con il rapporto con le associazioni, il terzo settore, le categorie, il mondo del lavoro. Dando risposte chiare, anche se impopolari. Dire chi è il PD e chi – ma anche che cosa – vuole rappresentare. Recuperare a sinistra, perché è lì che dobbiamo stare. Non al centro. E occhio, affinché il congresso non sia la solita pantomima. Perché lo scatto di reni sta solo a noi” conclude Erica Antonelli






