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Il Comune di Fiumicino e le 2 metafore, Tasciotti: “Fabbrica di San Pietro e Zona Cesarini”

“Tutto ciò che si sta realizzando adesso si sarebbe dovuto attuare alcuni anni fa”


La I metafora, la fabbrica di San Pietro, indica una sola cosa: l’inconcludente determinazione di chi inizia e non finisce mai. Nel lessico comune è sinonimo di lavoro eterno ed incompiuto: fatica sisifea che ogni sera crede di essere completata ed ogni mattina si scopre infinita” lo dichiara il Prof. Roberto Tasciotti.
 
La II metafora La zona Cesarini – aggiunge – L’espressione zona Cesarini è usata per indicare i minuti conclusivi e di recupero in un evento sportivo. Fa riferimento a Renato Cesarini, mezzala della Juventus nella prima metà degli anni ‘30 del XX secolo, il quale realizzò diversi gol nei minuti finali di partita”.
 
“Questo è il modo di amministrare la Città di Fiumicino – sottolinea Tasciotti – Quando ci saranno le elezioni? Non serve guardare il calendario, basta vedere i lavori, che avrebbero dovuto vedere il termine anni fa, che si stanno facendo in fretta nelle vicinanze delle elezioni. Lavori fatti a rilento per essere inaugurati con la fascia tricolore a pochi mesi dalle elezioni”.
 
“Aree edificabili sbloccate, sempre in zona Cesarini – rimarca – Il plateatico del mercato, anni di lavori, per un impegno di pochi mesi. Parco Bezzi, i lavori avrebbero dovuto terminarli a settembre del 2021. Un semplice parco. Il palazzetto dello sport, lasciato inutilizzato per 10 anni, solo a ridosso delle elezioni si afferma che ci sarà un bando per effettuare i lavori. Il complesso sportivo del Cetorelli: spogliatoi inagibili, spalti inagibili, campo di calcio inagibile. Fermo così da anni, impedendo ai nostri ragazzi, e non solo, di esercitare il sano diritto a fare sport. Potrei continuare, ma mi fermo qui per decoro”.
 
“Questo atteggiamento dimostra come sono tenuti in considerazione i cittadini di Fiumicino – evidenzia Tasciotti – Si pensa siano persone che si lasciano abbindolare dal luccichio delle collanine. Questa amministrazione è andata avanti a proclami e promesse. Ricordate il tunnel sotto il Tevere che sarebbe partito da Villa Guglielmi per uscire alla rotonda di Coccia di Morto, declamato 9 anni fa. Balle spaziali”.
 
Tutto ciò che si sta realizzando adesso si sarebbe dovuto attuare alcuni anni fa. L’inettitudine si rimarca dal fatto che non c’è alcun disegno di Città, ma solo spot. È ora di cambiare il modus operandi del Comune, rendendolo nei fatti la casa dei cittadini e non dei sudditi” conclude il Prof. Roberto Tasciotti.
 
 
 
 

 
 
 
 

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