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Drive in covid al collasso: Severini: “Chilometri di file da una parte, il vuoto assoluto da un’altra”

La denuncia del capogruppo lista civica Crescere Insieme: “Basta con il caos, i cittadini non sono cavie da esperimenti”


“Il caos che si sta creando nei drive-in di tutta la Regione è intollerabile. Chilometri di file da una parte, il vuoto assoluto da un’altra; scuole che danno indicazioni vaghe ai genitori, con destinazioni imprecise. Viene detto di fare il tampone rapido o molecolare senza indicarne la scelta, viene detto di andare in alcuni posti invece di altri che, guarda caso, restano vuoti” sul caos dei drive in covid non intende abbassare la guardia il capogruppo della lista civica Crescere Insieme Roberto Severini.
 
‘Per l’esecuzione del test di fine quarantena – aggiunge – è scritto in una comunicazione scolastica mutuata da un’altra comunicazione della Asl Rm3, i suddetti si dovranno recare in data 18/10/2020 al Drive di Casal Bernocchi o al Forlanini per effettuare il tampone RAPIDO o MOLECOLARE di fine isolamento, muniti di mascherina, documento di riconoscimento, codice fiscale e la parola d’ordine: ‘cluster 12.10 + il nome dell’istituto’. Peccato però che chi vuole fare il test rapido e si mette in fila a Casalbernocchi sia poi dirottato, dopo ore di fila, a Fiumicino, che invece fa solo quello rapido”.
 
“Un guazzabuglio, dove a farne le spese sono sempre e solo i cittadini – ha commentato Severini – il governatore Zingaretti invece di fare passerelle per tutta Italia si preoccupi della sanità regionale che sta collassando. L’assessore D’Amato invece di dare solo numeri, si preoccupi di attivarne qualcuno di veramente utile, visto che quelli segnati sui siti ufficiali sono anche sbagliati. Infine il commissario Quintavalle della AslRm3 si preoccupi di dare comunicazioni utili e precise, visto che fino a oggi questo non è accaduto”.
 
“Un suggerimento? – ribadisce il capogruppo lista civica Crescere Insieme – Un numero di emergenza che smisti le persone nei drive in vuoti invece di ammassarsi su quelli pieni, una sorta di numero di emergenza come accade con le ambulanze, che sanno telematicamente quali sono i pronto soccorso sotto stress e quali quelli liberi, deviando i pazienti dove è più agevole l’intervento”.
 
“Parliamo tanti di informatizzazione, e poi non possiamo neanche gestire i flussi di traffico verso le strutture sanitarie. I cittadini non sono cavie da esperimenti per capire cosa funziona e cosa no. E’ imprescindibile, non più solo urgente, che il Comune attivi la Commissione speciale sul covid, che dialoghi con la Asl non solo per sapere i numeri ma per esporre le criticità esistenti e insieme trovare soluzioni utili ai cittadini” conclude Roberto Severini.
 
 
 

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