
Severini: “Non sono nemmeno partite e sono già un papocchio bello e buono”
“Avevano promesso consulte cittadine nel quale mettere sul tavolo i problemi di ogni località e c’hanno appioppato invece delle consulte tematiche con argomenti vaghi, generici, che finiranno per diventare una copia povera e sbiadita delle commissioni comunali” lo dichiara il presidente dell’associazione Crescere Insieme, Roberto Severini.
“C’avevano promesso di trasformare le consulte in uno strumento cittadino, slegato dalla politica, e ci ritroviamo con un coordinatore che di fatto un coordinatore non è – sostiene Severini – e che si scopre essere un delegato del sindaco e dunque a tutti gli effetti un rappresentate di una maggioranza partitica e politica che però fa finta però di non aver ricevuto alcun incarico politico ma di essere ancora un libero cittadino. Tanto che in barba al regolamento delle consulte (fatta la legge trovato l’inganno) si candida all’interno delle stesse consulte svolgendo il simpatico ruolo di controllare se stesso”.
“Non bastasse – aggiunge – viene nominato un coordinatore provvisorio della consulta sull’ambiente che il giorno dopo si scopre, sempre per caso, non essere mai stato iscritto alle consulte. In pratica, con tutta la stima per la sua figura e la sua persona assolutamente cristalline e fuori da ogni sospetto, un ‘abusivo’. In più per regolamento doveva essere programmata la data per le votazioni del coordinatore vero e proprio da fissare entro e non oltre 30 giorni dalla seduta di ieri e invece si cerca di rimandare tutto a metà settembre, scavalcando un regolamento che oggi si dimostra carta straccia”.
“Non sono nemmeno partite e le consulte sono già un papocchio bello e buono – ribadisce il presidente dell’associazione Crescere Insieme – ci facciano capire il tanto decantato strumento democratico dove sta? Se hanno deciso di far morire prima del tempo le consulte lo dicano chiaramente e non ci facciano perdere tempo. La smettano di utilizzare a proprio uso e consumo codici e codicilli. Lo dicano chiaramente, se le consulte devono trasformarsi in un organo politico coordinato da persone manovrate dalla politica lo facciano ma si assumano anche le loro responsabilità, senza ogni volta far finta di cadere dalle nuvole o farci lezioni di finta giurisprudenza”.