La candidata LeU rilancia la sua proposta “Creare un tavolo stabile con Ater provincia, Regione Lazio, sindacati del settore e Amministrazione”
“In questi giorni frenetici di campagna elettorale ho ascoltato troppi interventi di candidati che sfruttando le difficoltà dei cittadini parlano di politiche abitative. Per questo ho deciso di intervenire” lo dice chiaramente Emanuela Isopo, candidata con LeU alle amministrative di Fiumicino che si terranno il prossimo 10 giugno.
“Siamo alle battute finali di questa campagna elettorale – sottolinea Isopo – e spesso le urla e le polemiche hanno sovrastato il dibattito sui contenuti. Purtroppo spesso ho sentito interventi di chi o non conosce affatto le problematiche della precarietà alloggiativa o peggio le sfrutta propinando menzogne che parlano alla pancia della gente, in molti utilizzando solo slogan come ‘le case agli italiani’, ma quali case mi verrebbe da dire“.
“L’amministrazione – spiega la candidata Liberi e Uguali – ha il compito ed il dovere di tutelare il patrimonio immobiliare popolare, se fino ad oggi I vostri genitori o i vostri figli ne hanno potuto usufruire è semplicemente perché nel tempo ci siamo sempre opposti alle vendite per lo meno fin quando non abbiamo la garanzia che ne vengano costruite di nuove. La vendita non è la soluzione ai bisogni di manutenzione ordinaria e straordinaria dei comprensori e tanto meno la soluzione economica per l’ente gestore di tappare buchi di bilancio”.
“Creare un tavolo stabile con Ater provincia, Regione Lazio, sindacati del settore e Amministrazione, come da me proposto nella mia candidatura, riuscirebbe a pianificare interventi di manutenzione straordinaria ormai da decenni rimandata – ha detto Emanuela Isopo – concentrando ulteriormente le forse nell’individuare nuovi alloggi a canone calmierato accessibili a famiglie con redditi bassi e autorecupero di alloggi inagibili per metterli a disposizione di nuove assegnazioni. Concludo sperando che anche dopo queste elezioni questi punti vengano portati avanti nell’interesse dei molti in attesa di una casa“.
