Il Laboratorio della Legalità del Comune di Fiumicino chiede un Consiglio Comunale aperto per discutere del grave problema e delle decisioni da prendere
“Piena ed assoluta solidarietà ai gestori del Teatro di Ostia Fara Nume e ai ragazzi dell’Osservatorio per la Legalità degli studenti del X Municipio per il vile atto intimidatorio che ha portato al danneggiamento della struttura dopo un incendio doloso” sono queste le prime parole di Raffaele Megna, coordinatore del Laboratorio della Legalità del Comune di Fiumicino.
“L’atto – prosegue Megna – è accaduto alla vigilia di una lezione che i ragazzi avevano organizzato nel teatro con Gianpiero Cioffredi, Presidente dell’Osservatorio Ragionale sulla Legalità e Sicurezza, ed è l’ennesimo segnale dello stato di intimidazione mafiosa che vive da anni la collettività del X Municipio e di Ostia”.
“Siamo stanchi di ripetere, che questa dolorosa situazione di uno dei più grandi Municipi di Roma, non può lasciare indifferente il Comune di Fiumicino, i suoi Amministratori e tutte le forze politiche – ribadisce Raffaele Megna – siamo stanchi di ripetere che il Comune di Fiumicino deve farsi delle domande sulla presenza mafiosa sul proprio territorio e su quali fattezze questa presenza assume. Il numero di beni sequestrati e confiscati alle mafie nel Comune di Fiumicino sono lì a testimoniarlo. Vanno benissimo, e sono utili i premi antimafia, le commemorazioni, le fiaccolate, l’intitolazione delle strade, ma non bastano: accanto a queste meritevoli iniziative si possono e si devono prevedere atti amministrativi concreti da parte dell’Amministrazione Comunale: monitoraggio sulle attività commerciali, azioni contro il prolificare delle sale gioco e delle macchinette mangia soldi, adozione definitiva, nei Regolamenti Comunali, della Carta di Avviso Pubblico. Queste sono solo alcune proposte”.
“Già da tempo abbiamo proposto che l’Amministrazione Comunale chiami a raccolta tutte le forze sociali, imprenditoriali, sindacali, culturali, le forze dell’ordine e tutto il mondo della politica in un Consiglio Comunale aperto per discutere concretamente di questo grave problema democratico e delle decisioni da prendere. Speriamo – conclude il coordinatore del Laboratorio della Legalità del Comune di Fiumicino – che questa volta la proposta sia accolta”.