
Lacrime di coccodrillo
A seguito delle numerose lamentele in merito a questa situazione nel Comune di Fiumicino, mi permetto di fare delle semplici considerazioni da cittadino.
Il problema di capire cosa è di pubblica utilità e ciò che viene spacciato come tale, ma in realtà copre interessi di privati, gli ominidi evoluti del III millennio non lo hanno ancora compreso, o forse lo comprendono talmente bene e sanno come muoversi!
Ad esempio, se è sicuramente di pubblica utilità una piazzola per l’elisoccorso, non lo è altrettanto un parcheggio multipiano a pagamento, gestito privatamente e divenuto un ecomostro, in sostituzione di un’area pubblica, che necessitava soltanto di qualche piccolo accorgimento per evitare il ristagno dell’acqua piovana, ma già sufficientemente grande per venire incontro alle esigenze dell’utenza ospedaliera.
Da molti anni si parla di difficoltà di distribuzione dell’acqua corrente nelle case di alcune località del Comune di Fiumicino, Testa di Lepre ed Aranova in primis, e si vocifera che il problema vero sia la Soprintendenza, che con i suoi veti impedisce i lavori per una corretta erogazione. Probabilmente questo è vero, ma viene da chiedersi se le stesse difficoltà siano state poste dalla stessa anche negli anni passati, quando il territorio di Fiumicino Nord è divenuto preda ambita di molti per un’urbanizzazione eccessiva e disorganizzata, nel nome della necessità di realizzare alloggi per la crescente popolazione!
Infatti, è risaputo che località come Aranova, Leprignana, Torrimpietra, Maccarese e Palidoro sono aree archeologiche di notevole rilevanza storica che hanno restituito testimonianze importanti dell’antichità, senza per questo ricevere adeguato riconoscimento dalle istituzioni e coinvolgimento della popolazione.
Già, il periodo della bolla immobiliare! Ricordo come erano affollati i corridoi degli uffici dell’area edilizia, urbanistica e gestione del territorio, peggio della metropolitana a Roma nei giorni passati! Possibile che a nessun tecnico/amministratore sia venuta mai l’idea di fare un calcolo per capire che codesta abominevole urbanizzazione avrebbe dovuto prevedere una consistente e puntuale progettazione di opere di adeguamento per i servizi fondamentali quali fogne, acqua, strade, parcheggi, scuole, delle vere aree giochi attrezzate e non soltanto qualche lampioncino o fontanella (mai attivati perché mancano i fondi per tenerli in funzione)? Eppure alcune persone che veementemente oggi si lamentano per riscuotere consensi, hanno plaudito e favorito questo selvaggio inurbamento poiché facevano parte dell’amministrazione locale negli anni passati.
Si parla troppo spesso di progresso, sviluppo, riqualificazione, uscita dalla crisi, ma nella vita quotidiana torna sempre valido ricordare ciò che si è appreso a scuola: ogni causa produce un effetto pari e contrario, beh, in questo caso potremmo parafrasare “ogni casa produce un effetto!”. Sì, perché se tanto piacciono le belle ville in collina, le case a schiera, invadenti palazzoni, numerosi ed indispensabili centri commerciali, grandi residence esclusivi, alla fine arriva un conto salato per la collettività in termini di disagi.
Possibile che la Soprintendenza, il Comune di Fiumicino ed ACEA ATO2 non riescono a trovare un’alternativa valida e conforme ai termini di legge rispetto al progetto di lavori già presentato? È necessaria una seria programmazione per l’emergenza idrica di oggi ed una a lungo termine che possa rappresentare la soluzione ai problemi dei poveri cittadini i quali, ignari di tante dinamiche burocratiche, non riescono nemmeno a lavare frutta e verdura, a farsi una doccia e lavorare dignitosamente.
Vale la pena ricordare l’Enciclica “verde” di Papa Bergoglio che sottolinea con semplice efficacia il vero problema della nostra “Casa Comune”, l’Essere Umano, che con le sue scelte ed azioni arbitrarie usa ed abusa in maniera irresponsabile delle risorse del pianeta Terra.
Lettera inviata da: Fabio Valentini
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