“Sarà un’opportunità di sviluppo per la città di Fiumicino ed il suo territorio oppure no?”
Leggendo le recenti notizie sull’approvazione del progetto del porto di Fiumicino mi sono domandato se la nostra amministrazione comunale abbia fatto un serio bilancio dei pro e contro dell’opera.
Probabilmente il porto potrà dare lavoro ad un certo numero di operatori, ma è stato fatto il conto di quello che la città di Fiumicino lascerà sul piatto come contro partita? Proverò a farne un breve, e non esaustivo, elenco.
1) Erosione del litorale nord.
Come molti sanno la sabbia delle nostre spiagge proviene dal Tevere. La quantità di sabbia che riesce ad arrivare alla foce nella storia recente è diminuita drasticamente a causa delle dighe e degli sbarramenti idraulici lungo il corso del fiume. La sabbia residua si muove lungo la costa dalla foci del Tevere verso nord rifornendo le spiagge del litorale. La massicciata del porto sbarrerà tale percorso, e spingerà le sabbie ad oltre un chilometro e mezzo da riva, allontanandole così dalle spiagge che senza questo apporto andranno incontro ad erosione.
Quale sarà tale impatto sull’industria turistica? Quanto costeranno gli inutili e costosi interventi di ripascimento?
2) Impatto urbanistico sulla città di Fiumicino.
Il porto industriale separerà per sempre la città dal mare. Fiumicino invece di affacciarsi su una spiaggia, o magari su un futuro lungomare, si terminerà a ridosso della recinzione di un’area industriale. Il valore degli immobili aumenterà o diminuira?
3) Inquinamento acustico e dell’aria.
Chi vorrebbe abitare accanto ad un porto in cui operano mezzi pesanti 24 ore su 24? Chi abita un po’ più lontano forse sentirà meno rumore, tuttavia difficilmente riuscirà ad evitare l’inquinamento prodotto dalle ciminiere delle navi: guardiamo i problemi che ha la vicina Civitaveccha.
Considerando quanto detto sopra siamo sicuri che il porto commerciale sia un’opportunità di sviluppo per la città di Fiumicino ed il suo territorio? Oppure si tratta del solito affare per pochi pagato dalle tasche dei tanti?
Lettera inviata da: “un lettore” preoccupato
