
Lettera aperta al Sindaco di Fiumicino Mario Baccini
abbiamo ricevuto e pubblichiamo
Con la presente, desideriamo portare alla Sua attenzione una questione che sta a cuore a molti cittadini e frequentatori del litorale di Fiumicino. Ci riferiamo al Vecchio Faro, ai Bilancioni e alla spiaggia creatasi a seguito dell’insabbiamento della zona ad essi antistante.
Da marzo di quest’anno, infatti, per via dell’erezione di un muro la cui utilità ancora ad oggi non ci risulta chiara, la battigia è di fatto interdetta al pubblico. Peraltro, non abbiamo avuto modo di accedere agli atti che provano le necessarie autorizzazioni ad effettuare un intervento edilizio di questo tipo sul suddetto tratto demaniale.
Siamo consapevoli che l’area in questione sia oggetto di una concessione per la realizzazione del porto crocieristico di proprietà privata, progetto che riteniamo insostenibile per il nostro territorio e quindi, da respingere. Appurato che il progetto non risulta ancora approvato, né formalmente avviato, riteniamo legittima la richiesta di poter continuare ad usufruire di quello spazio che è e dovrà in ogni caso rimanere pubblico, in quanto demanio statale appartenente a tutti noi, cittadini.
Non siamo certamente noi a doverLe ricordare che i Bilancioni e il Vecchio Faro sono un patrimonio storico-culturale, sottoposto a tutela del MiC, e che qualunque tentativo di definitiva cancellazione e/o trasformazione e/o destinazione a fini commerciali, risulterebbe agli occhi di tutti come un atto di distruzione della memoria e dell’identità della nostra città, oltre che un atto di speculazione a vantaggio di enti privati.
Il Collettivo No Porto, insieme ad altre realtà e soggettività che hanno continuato e continuano a frequentare l’area, nonostante le progressive chiusure e l’abbandono degli spazi da parte di chi di competenza, si è costantemente impegnato ad assicurare un’azione civica per evitarne il degrado definitivo. Attraverso iniziative di partecipazione popolare, vi abbiamo svolto non solo azioni di pulizia e monitoraggio ambientale, ma anche attività culturali, artistiche, sportive e ludiche, aperte a tutte le fasce generazionali e di popolazione, diventando così un punto di riferimento non solo per molte famiglie e giovani di Fiumicino, ma anche per numerose realtà civiche e culturali romane.
Comprendiamo perfettamente che il progetto di costruzione di un porto – in un luogo ad altissimo valore ambientale, a ridosso del sito protetto Natura 2000 di Isola Sacra e della foce del Tevere che, fino a prova contraria, ospita una grande biodiversità floristica, faunistica e marina – sia stato fattivamente promosso dal sindaco precedente. Tuttavia, con gli atti approvati in consiglio, la Sua amministrazione si è presa l’impegno di fronte ai cittadini di essere l’Ente Attuatore del progetto di porto crocieristico, perdendo quella funzione di terzietà tra l’interesse dei privati e quello dei cittadini, vista e considerata la portata del progetto. Alla Sua giunta verrà attribuita la cancellazione di un luogo unico, autentico, naturalistico, centro di aggregazione sociale e popolare.
Per le ragioni sopra addotte, il Collettivo No Porto insieme ad altre associazioni e cittadini firmatari della presente lettera, chiede apertamente a Lei, Sindaco di Fiumicino, di intervenire e fare quanto è in suo potere per:
– bloccare l’edilizia di funzionalità opaca, invasiva e distruttiva del tratto di costa in questione;
– rispettare la volontà popolare di poter accedere ed usufruire in tutta tranquillità dell’area del Vecchio Faro, che si estende dal piazzale antistante il Faro, attraverso il Porticciolo, fino ai Bilancioni, accessi ad oggi chiusi da cancelli, new jersey, reti e fili spinati
– soprattutto, ripristinare il libero accesso alla spiaggia e tutta la linea di costa, dalla fine del Lungomare della Salute fino a sotto l’area dei Bilancioni, così come da sempre è stato.
Ad oggi, non solo uno spazio importante, ma anche il legame vivo e rispettoso tra la comunità e il territorio risultano ingiustificatamente sottratti alla collettività.
Per ultimo, ma non meno importante, La invitiamo a riconsiderare la progettualità promossa dalla Fiumicino Waterfront per valutare attentamente altre soluzioni di riqualificazione dell’area del Faro, possibilmente costituendo delle proposte con il contributo e la partecipazione dei cittadini, nel pieno rispetto degli equilibri esistenti e della vocazione originaria dei luoghi. Sarebbe opportuno rivalutare la congruenza con le finalità, le tempistiche e l’etica politica che ha portato il progetto ad essere inserito nel decreto Giubileo.
In un momento storico di transizione ecologica, in cui in Italia e in Europa si promuove un turismo sostenibile, sempre più città europee annunciano divieti per gli attracchi delle navi da crociera (Cannes, Nizza, Barcellona, Santorini, ecc.). Davvero Fiumicino, invece, vuole investire in un turismo di massa, che riflette un modello economico obsoleto e i cui effetti dannosi per la salute, l’ambiente e la qualità di vita sono ampiamente comprovati?
Siamo certi che anche Lei sa, in fondo, che Fiumicino non ha bisogno di ulteriore cemento e sovraffollamento, ma solo di salvaguardare e valorizzare quel che i cittadini hanno di più caro: la salute, nostra, e del nostro mare.
Certi del fatto che non vorrà ignorare questa istanza, espressione di un forte senso civico e di appartenenza e chiedendo di poter continuare a vivere semplicemente uno dei luoghi simbolo della nostra città, attendiamo un Suo cortese riscontro.
Lettera inviata da: I Tavoli del Porto
Invia la tua lettera a: info@fiumicino-online.it






