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Fiumicino, le case popolari di Via Vistola nel più totale abbandono

Gli abitanti del quartiere dimenticati, dalle istituzioni

 

 

Egregio Direttore, le scrivo per segnalare la grave situazione di totale abbandono in cui versano le case popolari di Via Vistola, condizione che ho potuto constatare personalmente in occasione di una recente visita a mio cugino, che non vedevo da molti anni.

 

Ricordo chiaramente, negli anni ’90, un quartiere vivo e frequentato, dove le persone si riunivano durante tutto il giorno e la sera per conversare, giocare a carte e condividere momenti di vita quotidiana, mentre i bambini riempivano gli spazi comuni con le loro risate e giochi. Oggi, purtroppo, il quartiere appare come un teatro di guerra: l’illuminazione pubblica è assente o gravemente carente, spazzatura nei marciapiedi, sporcizia generale, l’erba è alta, gli arbusti crescono fino a raggiungere le facciate degli edifici e bloccando alcuni passaggi pedonali.

 

Vorrei sottolineare quanto l’illuminazione pubblica giochi un ruolo fondamentale sia nel decoro urbano che nella sicurezza della cittadinanza. Una corretta illuminazione contribuisce a ridurre il senso di insicurezza, inibisce comportamenti criminali, favorisce la mobilità e valorizza il territorio. Al contrario, la mancanza di luce favorisce il degrado e alimenta un senso di abbandono.

 

In Via Vistola, sul lato dei marciapiedi, vi è una grande quantità di fogliame secco che, in questo periodo di alte temperature, rappresenta un rischio concreto di incendi. Ho notato, inoltre, la presenza di grossi rami abbandonati in strada e una quantità preoccupante di rifiuti sulle calzate. Tutto ciò, oltre a compromettere la vivibilità del quartiere, attira animali pericolosi, mettendo a rischio la salute dei residenti.

 

A questo proposito, desidero evidenziare che la manutenzione regolare del prato e la potatura degli alberi sono fondamentali per la sicurezza e il benessere della comunità. Operazioni di pulizia e potatura adeguate riducono il rischio di incidenti, migliorano la qualità dell’aria e l’aspetto visivo dell’ambiente, contribuiscono alla salute delle piante e garantiscono maggiore sicurezza per le persone e le proprietà circostanti.

 

Mio cugino mi ha riferito che, puntualmente prima delle elezioni comunali, alcuni candidati si presentano con promesse e buone intenzioni, che però non si traducono mai in azioni concrete. Gli abitanti di questo quartiere si sentono dimenticati, abbandonati dalle istituzioni.

 

Molto si parla della crisi dell’ATER, ma mi chiedo: cosa costerebbe al Comune di Fiumicino intervenire, in periodi specifici dell’anno – in particolare prima dell’estate – con operazioni minime di manutenzione ordinaria, come il taglio dell’erba, la potatura degli arbusti, la raccolta dei rifiuti e una pulizia generale che restituisca un minimo di dignità a questi cittadini? Interventi del genere non richiedono alcuna autorizzazione da parte dell’ATER.

 

Si tratta di interventi di costo modesto per l’Amministrazione, ma di grande valore per chi vive in condizioni di degrado. Non è poco garantire la sicurezza, la mobilità e il diritto di usufruire degli spazi pubblici. Come possono, oggi, dei genitori permettere ai propri figli di giocare in un luogo così trascurato e pericoloso?

 

Un’altra questione che mi ha colpito è la situazione del parco presente in Via Vistola. Pur non volendo criticare l’operato dell’associazione che lo gestisce – che certamente svolge il proprio lavoro con impegno – è innegabile che quella zona fosse un tempo parte integrante della vita degli abitanti delle case popolari circostanti. Anch’io, da bambino, vi giocavo spesso. Oggi, osservare quel parco dalle case popolari e vedere barriere visive che lo separano, trasmette una sensazione di esclusione. Mi chiedo: perché in Via Giuseppe Moschini non ci sono pannelli che impediscono la vista del campo sportivo e del parco? Perché solo da Via Vistola si percepisce questa separazione? Ripeto, non è responsabilità dell’associazione, ma vedere bambini che giocano felicemente da una parte e, dall’altra, bambini che non hanno alcuno spazio sicuro per farlo, è una scena profondamente ingiusta.

 

Il Comune può – e deve – intervenire nei limiti delle proprie competenze, dialogando con l’ATER e assumendosi la responsabilità di garantire almeno il minimo indispensabile per il benessere della cittadinanza. Signor Direttore, Le chiedo con urgenza di farsi portavoce di questa situazione presso gli organi competenti. La cittadinanza di Via Vistola non può e non deve essere dimenticata.

 

Lettera inviata da: Gianluca C.

Invia la tua lettera a: info@fiumicino-online.it

 

 

 

 

 

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