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“Diritti di proprietà”

Una verità inquietante


Nel 2011 il Governo per lottare contro l’evasione fiscale e far emergere i contratti d’affitto in nero ha approvato il Decreto legislativo 23/2011 che all’art.3, commi 8 e 9 prevedono un meccanismo che legalmente sottrae immediatamente la casa al legittimo proprietario per ben 8 anni. Di recente un servizio delle Iene ha posto l’attenzione sui meccanismi pericolosi di questa norma che in pochi conoscono.
Nel servizio, veniva presentato il caso di una donna che trovandosi all’estero aveva lasciato le chiavi alla vicina, la quale le aveva consegnate al compagno che aveva denunciato la signora all’agenzia delle entrate ai sensi dell’art.3, commi 8 e 9 del decreto legislativo 23/2011. Quando la signora è tornata in Italia, ha trovato l’inquilino e non potendo legalmente fare nulla oggi dorme alla Stazione dei treni di Milano.
Ma cosa prevede l’articolo 3, ai commi 8 e 9 del Decreto 23/2011? Prevede che “chiunque” possa andare all’Agenzia delle Entrate per denunciare il proprietario anche “ORALMENTE”, quindi esibendo un mazzo
di chiavi, dichiarando di trovarsi in affitto in un appartamento sprovvisto di contratto registrato. L’Agenzia dell’Entrate non fa altro che ricevere ed accettare la denuncia orale, senza indagare e lo fa anche in presenza di un contratto già registrato in quanto l’inquilino può dire che in realtà pagava più quanto pattuito sul contratto.
La denuncia fa guadagnare all’inquilino un immobile ad un canone annuo irrisorio, pari a 3 volte la rendita catastale per una durata di 8 anni. Ad esempio, se un appartamento il cui valore di affitto di mercato è pari a 800 euro al mese e la rendita catastale è pari a 400 euro, il conteggio per la determinazione del canone d’affitto è il seguente: 400 X 3=1.200 (valore dell’affitto annuale) 1.200 diviso 12 (mesi) =100 euro al mese. L’affitto diventa quindi di 100 euro mensili per otto anni!
I modi per usufruire di tale norma sono diversi, oltre al possesso delle chiavi, possono essere quello di fare un bonifico al proprietario, scrivere nell’oggetto AFFITTO, stamparlo e poi presentarsi all’Agenzia dell’entrate per denunciare. Nei casi di contratti regolarmente registrati, basta fare un bonifico all’insaputa del proprietario per un importo superiore a quello concordato nel contratto di locazione per poi andare all’Agenzia delle Entrate a denunciare. Nei casi invece in cui esiste un contratto firmato di locazione e l’inquilino ritardi la registrazione servendosi di scuse, al superamento del trentesimo giorno dalla firma il proprietario può subire un’azione di questo tipo da parte dell’inquilino.
Questa imposizione ha messo in crisi i piccoli proprietari che spesso affittano per sostenere spese, pagare le tasse, aiutare figli che perdono il lavoro decidendo di affittare per periodi brevi pattuiti con gli inquilini che poi indisturbati vanno a denunciarli all’Agenzia delle Entrate. A questo punto legalmente per i proprietari non c’è nulla da fare se non di aspettare 8 anni.
L’art.3, commi 8 e 9 nasceva dall’esigenza di far emergere i contratti di locazione in nero ed incrementare le entrate per lo Stato ma la realtà è che queste diminuiscono perché si calcolano in proporzione all’affitto. Se questo viene ridotti di 8 volte, si ridurranno di 8 volte anche le entrate. E’ una normativa ideologica che distrugge la classe media e deprime le Entrate erariali ed il settore immobiliare.
Certo si tratta di proprietari che per vari motivi (superficialità, furberia, atteggiamento benevole verso l’inquilino, periodi brevi) hanno violato una normativa tributaria ma è vero anche che l’accordo di non registrare viene pattuito o richiesto anche dall’inquilino. La cosa sconcertante è che l’inquilino e l’Agenzia dell’Entrate si sostituiscono legalmente al proprietario e alle condizioni di utilizzo dell’immobile. La cosa è ancora più assurda se si considera che se si evade il Fisco, questo chiede all’evasore di restituire le somme (che vengono già versate quando avviene la denuncia) e applica una multa ma certo non ti sequestra la casa per 8 anni stabilendo un canone simbolico! E’ come se un commerciante o chiunque ometta di pagare le tasse o uno scontrino in modo corretto poi si veda occupato il negozio e venga imposto al commerciante di vendere la propria merce ad un prezzo 8 volte più basso di quello di mercato per 8 anni.
 
Lettera inviata da: Comitato “Lo Stato contro i proprietari di casa (Decreto legislativo 23/2011)”
 
Invia la tua lettera a Fiumicino Online: info@fiumicino-online.it
 
 
 

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