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Viabilità: ipotizzata la realizzazione di un nuovo ponte veicolare e ciclopedonale sulla “Fossa Traianea”

Lo studio di fattibilità è stato inserito dall’Amministrazione comunale nel Bilancio 2025

 

di Dario Nottola

 

 

Il modello prefigurato è di quelli già realizzati nel nord Italia ed Europa, del tipo metallico basculante, a due campate che si sollevano e riscendono in pochi minuti: l’amministrazione comunale di Fiumicino ipotizza la realizzazione di un nuovo e secondo Ponte di attraversamento veicolare e ciclopedonale sulla “Fossa Traianea”, alla foce minore del Tevere, il più vicino possibile alla linea di costa. Obiettivo, contribuire ad una soluzione significativa per migliorare se non risolvere la problematica del traffico urbano.

 

 

L’opera, strategica, il cui studio di fattibilità è stato inserito nel Bilancio 2025 dall’Amministrazione comunale, intende, pertanto, migliorare la viabilità interna, in una visione urbanistica che prepari la “città del futuro”, proiettata ormai nei prossimi anni a venire alla soglia dei 100 mila abitanti e sempre più attrattiva per visitatori romani e turisti ormai tutto l’anno, a saper sostenere gli inevitabili carichi ulteriori di traffico.

 

 

Si affiancherebbe alle opere che saranno realizzate, appena fuori il contesto urbano, come il nuovo viadotto strallato di Anas su via dell’Aeroporto, all’incrocio con via Trincea delle Frasche, ed il nuovo Ponte della Scafa (a cura di Roma Capitale), che avranno, invece, il compito di sostenere maggiormente l’attuale sofferente viabilità extraurbana.

 

“Avvieremo a breve i procedimenti per affidare lo studio di fattibilità che valuterà oltre alle questioni legate alla costruzione, anche tutti gli aspetti di assetto urbano esistente e di pianificazione, i flussi veicolari e le eventuali prescrizioni disposte dall’Autorità Portuale – spiega il consigliere comunale Alessandro De Vincentis, della Lista civica Mario Baccini Sindaco – È solo un’ipotesi, ma immaginiamo la struttura posizionata il più vicino possibile alla linea di costa, il che contribuirebbe a suddividere il traffico locale su ‘due settori urbani’ determinando una distribuzione delle vetture su una superficie viaria più estesa e dunque diminuendone la densità ed evitando un’unica convergenza sul ponte ‘Due Giugno’ che causa la congestione della viabilità tutt’intorno, come l’ultimo tratto di via Portuense”.

 

Come potrebbe essere quindi la nuova struttura sulla foce minore del Tevere? Ispirandosi a modelli già realizzati in nord Italia ed Europa, il nuovo ponte potrebbe essere del tipo metallico basculante, a due campate che si sollevano e riscendono in pochi minuti, azionate da dispositivi oleodinamici alloggiati nelle fondazioni e dotato di tutti i dispositivi di controllo e manovra necessari a garantirne la sicurezza e la gestione.

 

“Sarà dotato di percorsi ciclo-pedonali che si allargano a formare terrazze panoramiche su entrambi i lati per ammirare il canale con le barche ad est ed il mare ed i nostri meravigliosi tramonti ad ovest. Inoltre – prosegue De Vincentis – costituirebbe un elemento di raccordo con le viabilità veicolare e ciclo-pedonale in linea con l’idea del Sindaco Mario Baccini di ‘water-front’ collegando il Lungomare delle Salute con la viabilità prevista sul lato opposto anch’essa dotata di pista ciclabile. Una struttura che oltre alla funzione di connessione viaria indispensabile, possa arricchire il ‘panorama urbano’ di un valore estetico e architettonico. Un elemento che contribuisca a rendere identificabile la nostra città e la voglia di futuro che abbiamo”.

 

Le tempistiche, date le dimensioni dell’opera, sono difficilmente calcolabili e dipenderanno molto dalla valutazione economica e dal conseguente reperimento dei fondi – sottolinea a sua volta il Vicesindaco ed Assessore ai Lavori Pubblici, Giovanna Onorati – Inoltre, si dovrà attendere la conclusione dei lavori della nuova darsena in costruzione a monte della banchina nord del canale, che ospiterà oltre ai pescherecci, tutte quelle imbarcazioni che escono in mare frequentemente, come i rimorchiatori e la viabilità connessa che correrà lungo la costa per congiungersi a via Coccia di Morto. Successivamente, una volta liberate dagli ormeggi, daremo anche il via al piano di riqualificazione delle banchine del porto canale“.

 

 

 

 

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