Il convegno, presieduto dal vescovo Ruzza, ha coinvolto amministrazioni e attori del sociale per iniziare un dialogo stabile
di Dario Nottola
“Che cosa abbiano in comune? Abbiamo in comune questo territorio, e le comunità che vi abitano. Circa 600.000 persone, con una forte presenza multietnica, con un grande pendolarismo, con una presenza importante di attività agricole e zootecniche, con un tessuto aziendale prevalentemente minuto, con diverse strutture militari. Non c’è la grande industria. I grandi poli sono le Centrali elettriche di Torre Valdaliga, il Porto prevalentemente crocieristico di Civitavecchia, l’Aeroporto di Fiumicino, alcune aziende agricole storiche come la Maccarese”.
Così il vescovo delle diocesi di Civitavecchia-Tarquinia e Porto e Santa Rufina, Gianrico Ruzza, ha introdotto l’incontro sul lavoro organizzato dalle pastorali sociali e del lavoro delle due diocesi. L’iniziativa, ospitata dal Castello di Santa Severa, ha coinvolto amministrazioni e attori del sociale per iniziare un dialogo stabile e una rete concreta dedicati ad affrontare assieme le fatiche delle comunità. Presenti il vicario foraneo, don Domenico Giannandrea, il parroco di Santa Severa, don Stefano Fumagalli, e il parroco dell’aeroporto, don Giovanni Soccorsi.
Tra le amministrazioni presenti e quelle che hanno comunicato l’adesione all’evento, i comuni di Tarquinia, Monte Romano, Montalto di Castro, Civitavecchia, Allumiere, Tolfa, Santa Marinella, Cerveteri, Fiumicino, Ladispoli, Riano, Castelnuovo di Porto e i Municipi XI, XII, XII, XIV, XIV, XV di Roma. Tra le rappresentanze del lavoro imprenditoriale Coldiretti, Confindustria, Confartigianato, Confcommercio, CNA, Confcooperative, Legacoop e tra quelle del mondo del lavoro ACLI, CISL, UGL, UILM, USB.
Nei diversi contributi sono emersi alcuni punti che i partecipanti hanno auspicato di approfondire in una giornata di studio per quanto attiene alle possibilità della dimensione locale: creazione di sviluppo e lavoro, sicurezza del lavoro, stabilità ed equa remunerazione del lavoro, legalità del mercato del lavoro, povertà educativa e preparazione al lavoro, sostegno per chi assume iniziative di sviluppo.
“Non sono temi riservati alla responsabilità degli uni o degli altri. Ma il bene comune è un’opera comune“, ha concluso il vescovo Gianrico Ruzza.
