
L’allarme viene lanciato dagli operatori portuali
Il cuneo salino continua ad avanzare all’interno dei due rami del fiume Tevere a Fiumicino a causa della mancanza di precipitazioni atmosferiche. L’allarme viene lanciato dalla pesca e dagli operatori portuali – come possiamo leggere nell’articolo del giornalista Umberto Serenelli, pubblicato sul quotidiano il Messaggero (Clicca qui) – preoccupati dalla siccità che continua a ridurre il livello idrometrico del porto-canale sceso di circa un metro.
“Per tutta l’estate abbiamo monitorato l’avanzata del mare sul fondale del fiume e questo fenomeno è diventato preoccupante perché le chiglie dei pescherecci ormeggiati lungo le banchine subiscono i principali danni” lo dichiara Gennaro Del Prete, presidente della cooperativa Pesca Romana”.
“Attualmente – spiega – a Fiumara grande l’intrusione della salinità ha raggiunto l’isola di Tor Boacciana e nel porto canale di Fiumicino è arrivata oltre il Ponte 2 Giugno. Il fatto che all’amo dei pescatori sportivi abbocchino sogliolette e triglie, che sono pesci di mare, in prossimità dell’attraversamento è una conferma della fondatezza di quanto sostenuto”.
“L’aspetto più inquietante – conclude Gennaro Del Prete – è che stiamo rinvenendo sotto gli scafi la presenza di cozze e di denti di lupo che approfittano del fatto che i motopesca sono all’ormeggio, soprattutto nei week end, per attaccarsi alle chiglie”.






