
Diversi ristoranti infatti hanno deciso di non riaprire subito da domani, altri lo faranno solamente in settimana o comunque solo a pranzo.
Vigilia di ripartenza in zona gialla, ma come? Le attività di ristorazione nel comune di Fiumicino, uno dei fiori all’occhiello del territorio e dell’economia locale con oltre 600 locali a vario titolo, si preparano a riaprire, solo con spazi esterni, a partire da domani, secondo le modalità del DPCM.
Diversi ristoranti infatti hanno deciso di non riaprire subito da domani, altri lo faranno solamente in settimana o comunque solo a pranzo.Oggi prove generali con maggiori richieste di asporto sul litorale vista la bella giornata. E già, riferiscono alcuni cominciano ad arrivare le prime prenotazioni fino al primo maggio, per poter gustare menù in particolare a base di pesce. Si preparano anche attività balneari, tra le 110 sulla costa, che offrono servizi di gastronomia. Ma restano incertezze, preoccupazioni e difficoltà, alcune delle quali espresse già nei giorni scorsi, ad esempio, dall’associazione del Lungomare della Salute di Fiumicino, come quella sulla gestione degli spazi esterni ed il coprifuoco. Diversi ristoranti infatti hanno deciso di non riaprire subito da domani, altri lo faranno solamente in settimana o comunque solo a pranzo.
“Le prenotazioni cominciano ad arrivare, anche per il 1 maggio – riferisce un noto ristoratore di Fiumicino – Certo, con le indicazioni dettate in questa fase siamo assolutamente condizionati dal meteo, soprattutto la sera. Ho la possibilità di allestire alcuni tavoli all’esterno ma non più di tanto. Speriamo che poi il Decreto duri così solo due settimane perchè andare avanti così è impensabile, ed anche l’orario del coprifuoco andrebbe allungato almeno fino alle 23, con lo scontrino della cena valido in caso di controllo”.
Vanno meglio alcuni locali, come nel centro storico di Fiumicino o a Fregene, che hanno all’esterno dehors o gazebo ma non tutti hanno questa opportunità o spazi esterni per poter allestire tavoli, nonostante le opportunità concesse, sin dall’inizio della pandemia, dall’amministrazione comunale.






