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Pesca. Le marinerie si mobilitano contro il Piano UE, il 23 giugno la manifestazione

Stefano Morea (Flai Cgil Roma e Lazio): “Venerdì saremo a Fiumicino per ribadire il nostro NO ”


Le marinerie italiane si mobilitano per ribadire il proprio no al Piano d’azione Ue che “impone una serie di misure dirompenti per l’assetto del settore“. L’appuntamento è per venerdì 23 giugno con una serie di iniziative.
 
Venerdì saremo a Fiumicino, luogo nel Lazio scelto per la giornata di mobilitazione nazionale nelle marinerie italiane per ribadire il nostro NO al Piano d’azione Ue. L’appuntamento del 23 è promosso congiuntamente dal mondo della rappresentanza di cooperative, imprese e lavoratori Agci Agrital, Confcooperative FedAgriPesca, Legacoop Agroalimentare, Coldiretti Impresapesca, Federpesca, Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila Pesca” Lo annuncia in una nota stampa la Flai Cgil Roma e Lazio.
 
“I motivi della mobilitazione sono – spiega Stefano Morea, Segretario Generale Flai Cgil Roma e Lazio – il settore della pesca, già fortemente provato da enormi difficoltà, è interessato negli ultimi mesi da quanto contenuto nelle misure della Commissione Europea per la tutela dei nostri mari e delle risorse in esse contenute. Il Piano d’azione per proteggere e ripristinare gli ecosistemi marini per una pesca sostenibile e resiliente trova come unica soluzione impedire ai pescatori di lavorare”.

“Il documento – aggiunge – prevede tra l’altro l’estensione dal 12% al 30% delle aree marine protette (Amp) nelle acque europee e l’eliminazione gradualmente della pesca a strascico in queste aree entro il 2030, vietandola anche in tutte le Amp di nuova costituzione. Mentre si guarda a tali provvedimenti, ci si dimentica di intervenire su altri elementi che minacciano seriamente i nostri mari come l’inquinamento, il riscaldamento degli oceani, la presenza massiccia e fuori controllo della plastica e le conseguenze del cambiamento climatico. In questo modo si rischia di far sparire un settore produttivo importante per il nostro Paese, che offre un cibo sano e di qualità”.
 
“I lavoratori pagheranno il prezzo più alto di queste scelte in termini di ricadute economiche e sociali – ribadisce Morea – La perdita di posti di lavoro andrà anche di pari passo con la crescita ulteriore delle importazioni di pesce da paesi con standard di sostenibilità ambientale e sociale discutibili, inferiori a quelli applicati nelle acque continentali”.

Per questo il 23 giugno Fai, Flai, Uila Pesca saranno in piazza insieme alle associazioni professionali del settore, per chiedere l’intervento del Ministro in sede europea.  Come Flai Cgil Roma e Lazio sottolineiamo l’importanza di questo appuntamento e siamo al fianco dei lavoratori della pesca, troppo spesso dimenticati dalle istituzioni” conclude Stefano Morea
 
 
 
 

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