Il Sindaco di Fiumicino replica al giornalista per le sue dichiarazioni pubblicate sul quotidiano “La Stampa”
Il Sindaco Esterino Montino replica al giornalista Marcello Sorgi, dopo la pubblicazione del suo articolo, uscito oggi, sul quotidiano “La Stampa”, dove afferma …. “Il sindaco di Fiumicino, ha scoperto una targa intitolata a Flaiano, su un polveroso slargo asfaltato“.
LA REPLICA DI MONTINO “Marcello Sorgi, importante firma della Stampa, tra le tante apparizioni televisive e una tellina e l’altra consumata nel ristorante Mastino, ha avuto finalmente il tempo di parlare del Comune di Fiumicino e, in particolare, del Sindaco. Secondo il suo articolo di oggi sarei stato l’artefice di uno schiaffo a Flaiano dimenticando di invitare alla cerimonia di intitolazione di un luogo a lui dedicato i responsabili del ristorante-stabilimento ‘culto’ dove il grande scrittore e sceneggiatore era solito recarsi. Essendo il sottoscritto un vecchio politico, la cosa più giusta da fare è stata quella di scaraventarmi addosso tutto il disprezzo possibile. E questo soltanto perché la mia Amministrazione si è macchiata della grave colpa di dedicare a Ennio Flaiano la porta d’ingresso di quel luogo che tanto amava: il Villaggio dei Pescatori di Fregene. Luogo sicuramente ancora polveroso, ma tra un bicchiere e l’altro consumato a poche centinaia di metri, Sorgi avrà potuto notare che si tratta di un luogo in profondo e continuo miglioramento. Ricordo che Flaiano è morto nel 1972, 44 anni fa e fino a lunedì scorso nessuno si è ricordato di lui intitolandogli un luogo sul nostro territorio. Neanche il pescatore Maurizio Mastino che pescatore non è visto che non figura tra i 4 iscritti (sono rimasti in pochi) al registro di chi fa questo mestiere per professione a Fregene. Rammento anche che, solo due anni fa, questa Amministrazione ha deciso di intitolare a Fellini un parco nella Pineta monumentale teatro di alcune scene de ‘Lo Sceicco Bianco’ e di ‘Giulietta degli Spiriti’. Lunedì 27 giugno abbiamo inaugurato Largo Ennio Flaiano. Abbiamo scelto quella giornata nonostante giocasse l’Italia perché, esattamente 60 anni prima, il 27 giugno del 1956, una lettera di Fellini invitava Flaiano a raggiungerlo nella sua casa di Fregene per scrivere la sceneggiatura di quella che nel ’57 sarebbe diventata ‘La Dolce Vita’. Certo, capisco che sia un brutto periodo per noi politici, ma essere persino criticati, tra una tellina e l’altra, quando facciamo qualcosa di positivo, mi sembra davvero surreale”.
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