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Liburna, oggi la presentazione in anteprima del minidocu “Arte sommersa”

Megna: “Lo scopo del documentario è, indire una Crow founding al fine di poter continuare i lavori”


di Alessandra Zauli
 
Si è svolta oggi pomeriggio, presso il Best Wester di Via Portuense, a Fiumicino, la proiezione in anteprima del documentario “Arte sommersa”, realizzato da Andrea Centella, regista, film maker di Fiumicino, grazie al contributo della Regione Lazio e del Comune di Fiumicino, relativo al progetto sulla Liburna romana di Fiumicino denominato “Una storia di ingegno che disegna il futuro”.
 
Presenti, oltre al Sindaco Esterino Montino, al vice Sindaco Ezio Di Genesio Pagliuca, anche il maestro d’ascia Oscar Carmosini e la sua famiglia, alcuni esponenti del Consiglio regionale, professionisti nel settore dell’archeologia, alcuni consiglieri comunali, esponenti di associazioni che lavorano sul territorio e tanti cittadini interessati.

“E’ stato entusiasmante creare questo documentario – spiega Andrea Centrella – le sensazioni di entrare all’interno della Liburna, ammirarne e percepirne la maestosità, sono delle sensazioni inspiegabili che mi hanno dato la spinta per ottenere questo risultato”.
 
Perché sia nato questo progetto e come si stia evolvendo nel tempo, ce lo racconta Raffaele Megna del Comitato Promotore SAIFO “Il progetto, nasce circa 20 anni fa grazie al sogno, l’immaginazione, l’inventiva della famiglia Carmosini, famiglia storica di Fiumicino, soprattutto di Oscar. La famiglia Carmosini vanta al proprio interno, la presenza di maestri d’ascia, titolo del quale solo pochissime persone ormai possono fregiarsi. Oscar è praticamente l’ultimo maestro d’ascia in attività del centro Italia“.

“L’immagine di un calco – prosegue – riportato sulla colonna di Traiano al Foro Romano, che celebra la vittoria dei Romani sui Daci all’inizio del secondo secolo dopo Cristo, ha dato l’input a Oscar nel voler ricostruire a grandezza naturale la nave da guerra romana, la Liburna che deve il proprio nome alla popolazione che viveva sulle coste della Dalmazia; i romani ne rimasero colpiti e, seppur apportando delle modifiche, iniziarono ad utilizzarla come nave da guerra. Primo ad utilizzarla fu l’imperatore Augusto”.
 
Non esistono particolari reperti archeologici di navi da guerra di quell’epoca arrivati fino ai nostri giorni perché venivano affondate a mare e, siccome di legno, hanno subito il deperimento dovuto alla salsedine.
 
Si pensava di trasportarla, una volta finita, al museo delle navi, lì dove si trovava il Porto di Claudio, ma, alla fine, è stata decisione, condivisa da tutti, l’idea di lasciarla nell’area vicina alle case popolari di Fiumicino, dove è ubicata ora, al fine di creare un polo museale.
 
“L’obiettivo immediato – spiega Raffaele Megna – è quello di coprirla con una tenda adeguata al fine di non vanificare il lavoro svolto finora. L’idea, avendo ottenuto in concessione anche il terreno adiacente è creare un’area Liburna, dove possa esistere un polo culturale della nostra città, fruibile da tutti i cittadini e dai turisti“.

“Lo scopo del documentario, della durata di circa 12 minuti – aggiunge Raffaele Megna – è, indire una Crow founding al fine di poter continuare i lavori. Oscar e la sua famiglia, ci lavorano da 20 anni, in modo totalmente gratuito, hanno resistito alle offerte commerciali di rendere la Liburna un ristorante, un bar, un’attività commerciale. Il loro unico scopo è donarla alla comunità perché possa far parte del polo culturale di Fiumicino, questo progetto significa posti di lavoro che ci porteranno all’incremento del turismo lento, un turismo non più mordi e fuggi su Roma ma che invita e permetterà al turista di fermarsi di più anche sul nostro territorio, grazie ad un’importante offerta culturale”.
 
Oscar ricostruendo la Liburna spiega con dovizia di particolari la tecnica di costruzione utilizzata dai romani, grazie all’utilizzo di pochi chiodi, sono necessari degli incastri importanti. Il materiale con il quale venivano costruite di solito le navi è la quercia.
 
Attraverso l’impresa e la perizia del maestro d’asciai Oscar Carmosini, si possono recuperare una serie di informazioni sulle tecniche che possono insegnare molto anche a noi.
 
Dopo la proiezione del mini documentario si sono seguiti più interventi di coloro che hanno partecipato, e stanno partecipando e credendo in questo progetto così importante.
 
“Abbiamo fatto tanta strada, l’abbiamo vista crescere ogni volta che passavamo e passiamo davanti a quell’area – ha detto Ezio Di Genesio Pagliuca – Il suo essere e rimanere lì è anche un voler far crescere un luogo forse più fragile rispetto a tanti altri a Fiumicino. Il procedere dei lavori, nel tempo, dimostra il nostro voler crescere come polo culturale. La cultura a Fiumicino per anni trascurata, è cresciuta durante la nostra amministrazione, a dimostrazione che i progetti nati dal basso, nei quali si crede, nei quali si mettono impegno, la faccia, la costanza, l’entusiasmo e perseveranza sono vincenti, ed è con questo spirito – conclude – che vogliamo veder crescere la nostra città”.
 
A conclusione dell’evento un rinfresco offerto dalle associazioni e la degustazione della birra del birrificio agricolo Podere 676
 
In sintesi, per concludere, utilizzando una citazione di Walt Disney “Se potete sognarlo, potete farlo” e la Liburna ne è la prova.
 
 
 
 
 

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