
La rabbia dei residenti “Basta incidenti, vogliamo dossi e autovelox”
“Abito in zona Le Vignole, soprannominata la via della morte. Ancora oggi tutti i giorni, mentre aspettiamo il pullman scolastico non riusciamo a non pensare a quella tragica mattina” sono queste le parole di Roberta che ci riportano indietro negli anni.
Era il 26 febbraio del 2008 quando, a causa di un incidente fra più vetture in via Geminiano Montanari, dovuto all’alta velocità, ci furono cinque vittime e nove feriti travolti mentre aspettavano lo scuolabus diretto a Maccarese. Fu un giorno terribile dove bastò un attimo per passare dalla normalità alla tragedia. Le vittime erano mamme e bambini che, come ogni giorno poco prima delle 8, aspettavano alla fermata lungo la strada, il bus diretto alla scuola.
Dopo l’incidente la strada fu riempita dalle urla di disperazione dei familiari delle vittime e dalla rabbia degli abitanti.
“Fu una tragedia immane – si sfoga una donna, che abita poco distante dal luogo dell’incidente – via Montanari è una strada stretta che è diventata, negli ultimi tempi sempre più trafficata come arteria di sfogo per chi è diretto ai grandi centri commerciali realizzati poco distante”.
“C’è ancora rabbia tra gli abitanti della zona perchè fu purtroppo una tragedia immane – è il commento di Roberta Matera, amareggiata e ancora scossa dall’accaduto – io abito a Le Vignole e ancora oggi, mentre continuiamo ad aspettare il pullman scolastico, lungo la via della morte, non riusciamo a non pensare a quella tragica mattina. Dopo anni, ancora non siamo riusciti ad avere giustizia e nemmeno protezione per altri bambini che tutte le mattine rischiano una nuova tragedia. Via Montanari continua ad essere una pista da corsa. Le macchine e i camion sfrecciano ignari del disastro passato. Fino allo scorso anno nell’ora solo mattutina del pullman, passava una macchina della municipale giusto per dire ‘stiamo facendo qualcosa’. Quest’anno hanno tolto anche questa. I bambini non hanno più bisogno di protezione secondo loro? Ho mandato lettere scritte con richiesta di autovelox con tanto di firme a polizia municipale, comune di Fiumicino e prefetto di Roma. Naturalmente senza ricevere nessuna risposta e allora viene spontaneo chiedersi se stiamo aspettando un’altra tragedia prima di prendere seri provvedimenti?”.
Fiumicino Online






