
Gestire la routine nel periodo di emergenza può essere una sfida. Abbiamo chiesto alcuni preziosi consigli alla psicologa e tutor scolastico Catia Califano
Per quanto la situazione di isolamento sia necessaria per abbassare la curva dei contagi da Covid-19, bisogna fare i conti con l’aspetto emotivo e psicologico. In queste settimane, infatti, ognuno di noi avrà sicuramente sperimentato una pluralità di emozioni: dalla paura alla speranza, dalla frustrazione alla fiducia.
Un mix emozionale, nel quale ci troviamo coinvolti e sopraffatti nell’arco delle nostre giornate vissute in isolamento. Fra tutte le attività sospese, la didattica continua ad andare avanti, richiedendo un lavoro di squadra fra scuola e genitori.
Come gestire al meglio il nuovo assetto familiare?
ROUTINE: GESTIRE IL CAMBIAMENTO
“L’assenza dalla scuola, la ridotta socialità, lo stravolgere delle attività quotidiane, possono creare nei bambini ansia e paura”, spiega Califano Catia, psicologa e tutor scolastico. “Per questo motivo, un modo per affrontare queste giornate così difficili, è quello di costruire una nuova scansione del tempo, riorganizzare un nuovo piano della giornata che si adatti alle nuove esigenze.
La routine – continua la dottoressa – riguarda lo schema di una giornata che si presenta abbastanza fisso, stabile e ripetitivo ed è proprio questa ripetitività che permette ai bambini, soprattutto i più piccoli, di sentirsi in un ambiente spazio-temporale che fornisce certezze, di aspettarsi quello che accadrà in un futuro prossimo e di muoversi all’interno di una cornice dove possono trovare dei punti di riferimento.
Si possono seguire alcuni consigli pratici – aggiunge la psicologa- ma la cosa importante è che siano calati nel proprio contesto familiare, considerando anche l’età evolutiva dei propri figli”.
PROGRAMMARE LA GIORNATA
“La prima cosa da fare – spiega Califano – è stabilire dei nuovi orari all’interno dei quali programmare il momento della colazione, il vestirsi in abbigliamento diurno (evitando di rimanere in pigiama), programmare l’inizio e la fine delle attività didattiche così come prevedere dei momenti di pausa.
Per renderli più partecipi nella gestione del tempo da trascorrere insieme e del nuovo riassetto organizzativo familiare, può essere utile coinvolgere i bambini ascoltando le loro proposte e le loro idee”.
L’ISOLAMENTO COME OPPORTUNITÀ
“Cogliamo l’isolamento in casa come un’opportunità un’opportunità – suggerisce la dottoressa – per favorire maggiore dialogo familiare, condividendo con i nostri figli attività creative e ludiche: cucinare insieme, costruire un puzzle, usare giochi da tavola, fare tornei di carte, magari preparare insieme un breve musical (per chi ama la musica e il canto)”.
LA TECNOLOGIA
“Inoltre – continua la psicologa – in queste ore così difficili la tecnologia ci viene incontro consentendo, ad esempio, alle scuole di poter mantenere il contatto con gli studenti, di garantire il diritto allo studio grazie alla didattica online.
La didattica a distanza permette ai docenti la possibilità di presentare e condividere varie tipologie di contenuti digitali ma quest’ultimi vanno utilizzati continuando a tener conto delle conoscenze pregresse degli studenti, delle loro caratteristiche di apprendimento, della loro conoscenza degli strumenti ecc.
In qualità di psicologa dell’apprendimento – spiega Califano – e come tutor didattico, posso aggiungere che la didattica a distanza debba proporsi come inclusiva, continuando a personalizzare, scegliere o selezionare attività che siano realmente adatte agli studenti con Bisogni Educativi Speciali.
È importante che i genitori supportino e incoraggino i bambini ed i ragazzi all’utilizzo degli strumenti forniti dalla scuola.
Dall’altro lato – aggiunge la dottoressa – gli insegnanti devono far attenzione a non comportarsi come se fossero in presenza di una sorta di attività didattica ordinaria che è ben diversa da quella a distanza”.
GESTIONE DELLA DIDATTICA, GENITORI VS FIGLI: SUPERARE IL CONFLITTO
“Le famiglie in questo momento possono trovarsi in difficoltà per una serie di motivi”, prosegue la dottoressa. “Dalla difficoltà nell’elaborazione dei formati digitali, scarsa connessione o assenza di Wi-Fi, assenza di un pc a casa ecc.
La gestione dei compiti – continua la psicologa – a casa può diventare motivo di conflitto in quanto le famiglie, oltre ai motivi citati sopra, faticano a trovare modalità giuste per aiutare i loro figli. In questo caso possiamo mettere in atto alcuni accorgimenti per rendere la situazione meno problematica.
Prima di tutto è importante decidere insieme il momento migliore per svolgere i compiti a casa, in base ovviamente alle esigenze del bambino e dei genitori”.
CREARE UN PLANNING DI STUDIO
“Può essere utile creare un planning delle attività di studio – consiglia Califano – ossia dare un ordine alternando un compito più impegnativo a livello attentivo con uno meno impegnativo quali esercizi, lasciando per ultimo compiti più leggeri. Questa organizzazione è funzionale per distribuire le energie.
– Se vi sono molte cose da fare, è opportuno stabilire delle pause non troppo lunghe le quali vanno concordate con il bambino.
– È altrettanto importante scegliere uno spazio adeguato che sia ben organizzato e ben illuminato, con l’uso di una “cassetta per gli attrezzi” all’interno della quale ci siano solo materiali utili per lo svolgimento dei compiti, evitando così strumenti sparsi sulla scrivania che possono diventare per il ragazzo elementi di distrazione.
– Per i bambini con difficoltà di attenzione e di pianificazione è importante sostenere la corretta percezione del tempo durante lo svolgimento di un’attività e stimolare la riflessione metacognitiva”.






