I lavoratori della Opel scendono in piazza per manifestare
Il giorno 16 novembre alle ore 9.30, i lavoratori della Opel Italia di Fiumicino scenderanno in piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa (di fronte alla sede comunale di Fiumicino), per manifestare contro la procedura di licenziamento collettivo.
“Reclamiamo il diritto al lavoro, chiediamo il sostegno di tutta la cittadinanza, delle forze politiche e sindacali” hanno dichiarato, in una nota stampa, i 62 lavoratori che sono stati licenziati
La Opel fattura circa 200 mln di euro all’anno. Sono stati licenziati per riorganizzare l’azienda: “Non abbiamo così diritto degli ammortizzatori sociali” sostiene l’azienda.
“La nostra attività – aggiungono – la faranno altrove, a Bochum in Germania e a Pregnana Milanese (MI). Mauro Negri, il direttore delle Relazioni Industriali di PSA (gruppo che acquisito Opel nel 2017) ha espresso la volontà più volte, nelle sedi istituzionali di Licenziare tutti i dipendenti, chiudere il magazzino e poi venderlo“.
La trattativa per la procedura di licenziamento è in una fase di stallo. Non c’è il ricollocamento per tutti i 62 dipendenti e altre forme di indennizzo non interessano ai lavoratori poiché rivogliono il lavoro che gli è stato rubato.
“Vogliamo ricordare a tutti – prosegue la nota stampa dei lavoratori – che PSA è tra i primi brand in Europa per le vendite e immatricolazioni di auto e con la fusione di FCA si appresta a diventare il IV° colosso automobilistico mondiale. La verità è che PSA vuole fare i profitti sulla nostra pelle. Massimizzare i profitti, ridurre i costi vuol dire:delocalizzare e licenziare”.
E’ ORA DI DIRE BASTA “Facciamo appello – conclude la nota stampa – anche alle altre aziende che si trovano in difficoltà. Chiediamo il supporto di Teleperformance, Alitalia, Auchan, Ceva Logistics e altre entità produttive del territorio. Le leggi economiche non possono affossare la nostra dignità”.
