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Fiumicino, la vera storia della tensostruttura di via del Faro

La struttura della società “Tutto Expo”, teatro di vari eventi, distrutta da ragazzi rimasti ad oggi ancora impuniti


di Alessandra Zauli

Da tempo ormai, in modo più o meno ciclico, sorge la questione inerente la tensostruttura posta a Fiumicino di fronte a Villa Guglielmi nel recinto della vecchia centrale elettrica ormai abbandonata.
 
I vari commenti dei cittadini .. “Quanti soldi pubblici ha sprecato il Sindaco per una struttura al momento dismessa… in quale modo avrebbe potuto utilizzare questi soldi per fare altro … investire nel miglioramento delle infrastrutture, oppure aiutare chi è in difficoltà… ecc.” ci hanno stimolato per fare una indagine che ci ha fatto scoprire una realtà ben diversa, o meglio più che realtà, siamo giunti alla verità su questa vicenda che ci sembra giusto raccontare.
 
PRIMA DOMANDA Innanzitutto chi è il proprietario della tensostruttura? La struttura appartiene alla società Tutto Expo.

SECONDA DOMANDA Come è finita sul territorio del Comune di Fiumicino? Nel 2018 questa struttura, di alluminio, di 550 metri quadrati, alta circa 7 metri, è stata data in comodato d’uso gratuito per 5 anni, dalla società Tutto Expo, nella persona di Mauro Magnone, al Comune di Fiumicino al fine di creare uno spazio idoneo allo svolgimento di eventi, un luogo di aggregazione “sano”. Inizialmente ne è stata autorizzata l’apertura agli eventi solo per tre mesi, in modalità provvisoria, in attesa dei permessi della Regione in materia di paesaggistica. Chiusa temporaneamente, è stata aperta definitivamente, con tutti le autorizzazioni nel 2019.
 
La struttura è stata teatro di vari eventi, dal Natale, ai saggi di ballo, dai concerti dei gruppi musicali del luogo alle feste di compleanno, nonché del pranzo di Natale organizzato dalla Comunità di S. Egidio per i più bisognosi, solo per citarne alcuni. Gli eventi sono stati organizzati e gestiti dal Comune, in collaborazione con Mauro Magnone e con la Cooperativa “Il Faro” di Fiumicino, dalla Vice Presidente Barbara Manghisi, che hanno prestato la loro opera sempre a titolo gratuito.

Poi, nel mese di marzo 2020 tutto è cambiato, il lockdown e la pandemia hanno messo fine, almeno fino ad ora, a tutti i progetti.

Al suo interno erano stati costruiti un palco, un impianto luci idoneo agli spettacoli, allestito uno schermo gigante per consentire la proiezione di film, insomma, in breve possiamo dire che era diventata “un gioiello”. Ma oggi che fine ha fatto questo gioiello? E’ stato deturpato da alcuni ragazzi del luogo, che hanno anche postato il video delle loro incursioni, rimaste ad oggi impunite, sui social, dopo essere entrati rompendo le catene, in modo illegittimo, hanno rotto le tende, distrutto i pannelli, deturpato lo schermo, imbrattato le stoffe, rendendo quel luogo indecente.
 
Lo stesso luogo è stato anche saccheggiato, da chi ha rubato i fari, e tanto altro materiale, anche molto costoso. I danni ammontano a decine di migliaia di euro, ma “probabilmente sarà stata una ragazzata” termine assurdo volto solo a mascherare l’opera di teppisti.
 
La vista di un luogo così dismesso e malridotto ha dato adito a qualcuno di pensare che fosse colpa del Comune, che l’amministrazione avesse usato soldi pubblici per una struttura poi lasciata al degrado. Invece il tutto è molto più semplice e si può riassumere con “comodato d’uso gratuito” e “atti di vandalismo”.
 
Ma come si addice di solito alle storie, ci sarà un happy end, la prossima settimana la struttura verrà smontata e trasferita a piazzale Borsellino dove verrà utilizzata per creare un mercato di prodotti a Km zero e chissà che, alla fine, non si trovi anche un modo per cercare di trovare i colpevoli del vandalismo e fargli assumere la responsabilità di ciò che hanno commesso, ma forse questa più che storia è fantascienza.
 
 
 

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