
Nella sala consiliare la presentazione alla presenza del Sindaco Baccini, dell’Assessore Costa e della consigliera Cerulli
di Fernanda De Nitto
La proposta di legge n. 167 del 17 luglio 2024 presenta un quadro normativo innovativo riguardo al recupero e rigenerazione di unità immobiliari situate su aree rurali, destinate ad usi abitativi, turistico-ricettivi, assistenziali, sociali oppure sportivi. Tale intervento nasce con l’obiettivo di contenere il consumo del suolo, incentivando l’efficientamento energetico, la promozione del rilancio economico dei territori marginali e il supporto del settore edile.
Presso l’aula consiliare del Comune di Fiumicino vi è stata la presentazione ufficiale della proposta di legge regionale alla presenza del Sindaco Mario Baccini, dell’Assessore all’Ambiente Stefano Costa, della consigliera comunale Federica Cerulli, che ha coordinato i lavori dell’aula, della senatrice Ester Mieli, della Presidente dell’ordine degli geologi del Lazio Simonetta Ceraudo e della consigliera regionale Micol Grasselli, autrice della proposta di legge insieme al collega Orlando Tripodi.
L’obiettivo della proposta, che potrà avere importanti ricadute positive sul territorio di Fiumicino, è quello di dare nuova vita a costruzioni agricole legittimamente realizzate, ma oggi inutilizzate e scollegate da attività agricole attive, come magazzini, depositi o capannoni. Tale legge ha lo scopo di contribuire a bypassare i limiti della vigente normativa regionale, che ad oggi riconosce valore solo ai manufatti connessi a un’azienda agricola.
Attraverso dieci articoli la legge stabilisce i criteri tecnici e urbanistici per il riutilizzo di edifici non più funzionali ad attività agricole, rispettando le caratteristiche tipologiche e morfologiche originali. Tra i punti chiave, il mantenimento delle volumetrie esistenti, salvo un incremento massimo del 20% su fondo proprio e l’obbligo di non modificare la destinazione d’uso per dieci anni.
Tale proposta contrasta lo spopolamento della campagne laziali, comprese quelli insistenti sul territorio locale, laddove sorgevano aziende agricole, prevedendo altresì incentivi per la realizzazione di asili nido, con particolare attenzione alla sostenibilità ambientale. Infatti, il testo specifica che gli immobili dovranno essere dotati di almeno 3Kw di produzione da fonti rinnovabili e adeguarsi agli standard della legge regionale sulla bioedilizia, divenendo un intervento pensato per conciliare sostenibilità e sviluppo.
La legge include anche strumenti di monitoraggio, imponendo ai Comuni l’obbligo di trasmettere alla Regione, ogni anno entro il 31 gennaio, i dati sugli immobili recuperati, le destinazioni assegnate e le volumetrie interessate.
Il testo sarà oggetto di discussione in quattro Commissioni del Consiglio regionale e potrebbe costituire una svolta nel mondo di pensare la rigenerazione urbana e il recupero edilizio nelle aree rurali, permettendo a tantissimi giovani di costruirsi un futuro con una visione urbanistica partecipata ed un’opportunità di sviluppo imprenditoriale sostenibile.