
Le opere vennero richieste da Don Giovanni Torlonia nel primi del ‘900 al Capidoglio
di Umberto Serenelli
La recente storia di Fiumicino in mostra alla biblioteca comunale “Giulio Regeni” di Fiumicino. Cresce il numero dei volumi, esposti nei 12 stanzoni, che oggi supera la soglia dei 25mila a cui si affiancano le 5mila risorse elettronico-digitali. Nello spazio espositivo all’interno della settecentesca Villa Guglielmi è possibile osservare cartine toponomastiche del centro storico e dell’approdo dell’Imperatore Traiano, che si era trasformato in una palude ai primi del ‘900.
Tra i documenti esposti quello che colpisce gli appassionati di storia locale è la “variante” della via Portuense, richiesta da Don Giovanni Torlonia al comune di Roma. Questo a causa del fatto che le carrozze trainate da cavalli finivano spesso nell’approdo. Il nobile proponeva infatti la modifica del tracciato della strada che conduce nella Capitale, visto che correva parallelo e troppo vicino alla sponda del porto esagonale di Traiano. L’amministrazione capitolina intervenne distanziando la via di un centinaio di metri dalla banchina come riportato in una cartina in mostra. Don Giovanni, che era un appassionato di storia romana, chiese a Roma anche di realizzare un canale che dalla Fossa Traianea mettesse in collegamento l’antico approdo oramai a secco. A distanza di pochi anni venne realizzato il progetto idraulico e l’esagono tornò a riempirsi di acqua grazie al collegamento fluviale lungo il quale venne costruito un edificio al cui interno installate due pompe di sollevamento. Oltre al disegno della “variante” della via Portuense, nella teca sono conservate altre due “reliquie”: il libro “Sul Tevere e la sua navigazione da Fiumicino a Roma” e una sorta di registro su cui riportato l’elenco delle persone seppellite nel cimitero di Porto dal 1898 al 1950.
Sul volume, scritto da Giovan Battista Rosi, viene raccontata la nascita del Borgo Valadier e illustrato il meccanismo della navigazione fluviale fino a Roma, molto simile a quella rudimentale degli antichi romani che si affidavano alle bufale per trainare le chiatte prima dell’arrivo dei traghetti a vapore. Nel registro dei tumulati, invece, sono riportati i nomi di alcuni che hanno scritto pagine della storia di Fiumicino e il riferimento è a personaggi illustri come lo zoologo Giovan Battista Grassi e Giovan Battista Viviani. A quest’ultimo, ingegnere del comune romano, si deve il progetto e la costruzione della prima condotta idrica di Fiumicino nel 1919, allacciata a quella che arrivava da Roma, che serviva le abitazioni nel tratto tra l’ex stazione ferroviaria e le case vicino all’allora Torre Clementina. La biblioteca è frequentata quotidianamente da circa 50 persone tra cui diversi studenti universitari. Molto gettonato è il “prestito librario” che interessa mensilmente 300 tra pensionati e insegnanti.
In termini di integrazione, argomento che sta molto a cuore al sindaco Mario Baccini, da segnalare anche uno spazio di volumi stranieri. “Siamo orgogliosi dei circa 600 libri scritti in lingua straniera e soprattutto di quelli in inglese – precisa Vladimiro Rossi, assistente bibliotecario – a cui si affiancano quelli in polacco, rumeno, arabo e indiano che ci vengono regolarmente richiesti. Sta crescendo anche l’interesse dei ragazzi delle scuole medie per i fumetti giapponesi Manga”. La biblioteca è anche molto frequentata dai piccoli degli asili per assistere a proiezioni oppure per dar vita a laboratori organizzati dalle educatrici.