
“Abbiamo voluto creare una barriera umana simbolica per lanciare un forte appello alla Regione Lazio per una situazione drammatica”
di Dario Nottola
Hanno formato sul bagnasciuga e sulla scogliera una “catena umana”, a simboleggiare una barriera contro l’azione del mare, per lanciare un nuovo grido d’allarme alla Regione Lazio per la grave erosione che colpisce la costa di Fregene sud, dove otto stabilimenti balneari sono a rischio, e quella di Focene, dove sono a rischio anche aree ambientali protette.
Protagonisti della singolare protesta a mezzogiorno e mezza una cinquantina tra cittadini di Fregene e consiglieri della maggioranza di centro sinistra del comune di Fiumicino, tra i quali il vice sindaco Ezio di Genesio Pagliuca e l’assessore alla sanità, Anna Maria Anselmi, oltre al consigliere regionale Pd, Michela Califano, che tuttavia non ha preso parte alla “catena” e che ha spiegato i passi compiuti e la programmazione della Regione per la tutela della costa, confermando “l’attenzione dell’ente sul territorio di Fiumicino-Fregene”. I consiglieri chiedono interventi strutturali e che la delibera approvata dalla giunta regionale sulla tutela della coste, “che non contempla interventi a Fregene e Focene“, sia rivista.
“La situazione è emergenziale e non basta più il ripascimento – spiegano i consiglieri – ci stupisce che la Regione non abbia previsto gli interventi necessari a Fregene e Focene dove sono a rischio decine di attività commerciali con gravi ricadute sul lavoro oltre che sull’ambiente. Abbiamo voluto creare una barriera umana simbolica con i cittadini per lanciare un forte appello su una situazione ormai drammatica“.






